Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici.

Gli investitori in Asia si svegliano giovedì in un panorama di mercato globale ridisegnato dalla clamorosa vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, che ha spinto Wall Street a nuovi massimi e ha innescato un'enorme impennata del dollaro e dei rendimenti obbligazionari statunitensi.

Qualsiasi appetito per i trade 'risk on' in sintonia con il rally delle azioni statunitensi sarà ampiamente compensato, forse del tutto spento, dalle condizioni finanziarie più rigide derivanti dall'aumento dei rendimenti del Tesoro e del dollaro.

Le valute dei mercati emergenti hanno subito un calo generale nella sessione globale di mercoledì - il peso del Messico è crollato fino al 3% prima di riprendersi - e i tassi di cambio asiatici potrebbero subire una forte pressione di vendita anche giovedì.

A seconda della velocità e dell'entità del crollo, alcune banche centrali potrebbero sentirsi costrette ad intervenire. Le banche centrali di India e Indonesia, ad esempio, sono già intervenute nel mercato FX quest'anno per sostenere le loro valute deboli.

Ad un certo punto della giornata di mercoledì, il dollaro statunitense era in rialzo di quasi il 2% su base indicizzata, il che avrebbe rappresentato il più grande rialzo di un giorno dal 24 giugno 2016 - il giorno successivo al referendum sulla Brexit, che ha affossato la sterlina.

Il dollaro ha ceduto alcuni guadagni e i Treasury hanno recuperato parte delle loro pesanti perdite nella tarda serata di mercoledì, in quanto l'enorme impennata dei rendimenti ha attirato una forte domanda in un'asta di obbligazioni trentennali.

Giovedì, gli investitori in Asia si atterranno ai cosiddetti 'Trump trades' - scommesse legate all'aumento della spesa federale, dei deficit e dell'inflazione, e a una maggiore deregolamentazione - o si limiteranno a esercitare una certa moderazione, aspettando livelli più interessanti per rientrare?

Tra i maggiori movimenti della sessione di mercoledì, il bitcoin ha registrato un aumento di quasi il 10%, raggiungendo il massimo storico di 75.459 dollari, in quanto gli investitori hanno scommesso sull'attuazione di politiche da parte dell'amministrazione Trump che contribuiranno a consolidare il posto delle criptovalute nell'ecosistema finanziario.

Come se il tumulto elettorale statunitense non fosse sufficiente, la Federal Reserve annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse giovedì, dopo una riunione di due giorni. Questo potrebbe fornire agli investitori la copertura per ridurre l'esposizione al rischio e operare in modo più difensivo giovedì.

Forse opportunamente, il primo giorno completo di contrattazioni in Asia dopo la vittoria di Trump vede la pubblicazione dei dati sul commercio cinese e sulle riserve di valuta estera.

La Cina è stata il bersaglio principale della retorica infuocata di Trump sul commercio globale e su come gli Stati Uniti abbiano sofferto delle pratiche sleali praticate da Pechino. Ha dichiarato che le importazioni dalla Cina saranno soggette a tariffe del 60%, forse anche superiori.

I dati ufficiali di giovedì dovrebbero mostrare che la crescita delle esportazioni ha accelerato nel mese di ottobre ad un tasso annuo del 5,2%, favorito da forti sconti, mentre le importazioni si sono probabilmente ridotte dell'1,5%, secondo un sondaggio Reuters.

Il calendario di giovedì comprende anche gli ultimi dati commerciali australiani, i dati sul PIL delle Filippine e i guadagni del secondo trimestre della giapponese Nissan.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati giovedì:

- Ulteriori reazioni alle elezioni presidenziali statunitensi

- Commercio con la Cina (ottobre)

- PIL delle Filippine (3° trimestre)