Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici.

I mercati asiatici venerdì concludono una settimana monumentale con il piede giusto, dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell giovedì ha espresso fiducia nell'economia statunitense e che l'inflazione continuerà a raffreddarsi, segnalando ulteriori tagli dei tassi di interesse.

Nella sua conferenza stampa dopo che la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base, come previsto, Powell ha affermato che l'economia potrebbe avere una performance migliore l'anno prossimo rispetto a quanto si pensava in precedenza e che l'inflazione rimane su un percorso di ritorno all'obiettivo del 2%.

Questo ha aggiunto carburante al rally azionario statunitense già in corso dopo la vittoria schiacciante di Donald Trump alle elezioni presidenziali di martedì, spingendo i tre principali indici statunitensi a nuovi massimi storici.

Il rally azionario è stato favorito anche dal calo dei rendimenti del Tesoro e dall'indebolimento del dollaro - il rendimento a 10 anni è sceso di 10 punti base, registrando il maggior calo di un giorno in tre mesi, e il dollaro ha perso lo 0,7%.

Le azioni asiatiche, escluse quelle giapponesi, si avviano alla sessione di venerdì con un rialzo di quasi il 2% sulla settimana, il che rappresenterebbe il maggior rialzo in cinque settimane. Nel mese di ottobre, tuttavia, i deflussi sono aumentati notevolmente.

Il Nikkei giapponese è in rialzo del 3,5%, in rotta per la sua migliore settimana in sei. Molti analisti sono sempre più rialzisti sulle azioni giapponesi, citando valutazioni interessanti e l'ipotesi che lo yen rimanga debole.

Le prospettive per le azioni asiatiche in un mondo Trump più in generale, tuttavia, sono contrastanti.

Da un lato, una domanda più forte e una Wall Street in fermento sono forze positive per l'Asia emergente. Ma dall'altro, un dollaro più forte e rendimenti obbligazionari statunitensi più elevati potrebbero inasprire le condizioni finanziarie e incoraggiare i deflussi di capitale da alcuni Paesi.

Le azioni cinesi, in particolare, sono vulnerabili. Ma come notano gli analisti di SocGen, la minaccia di tariffe punitive da parte di Washington potrebbe accelerare risposte politiche più incisive da parte di Pechino, che potrebbero finire per sostenere le azioni locali.

Nel frattempo, l'attenzione in Asia si rivolge alla Cina, mentre gli investitori attendono una lettura della riunione del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo che si concluderà venerdì. Qualsiasi sorpresa di stimolo dalla riunione aiuterà probabilmente a sollevare il sentimento di mercato delle azioni cinesi.

Lo yuan giovedì è rimbalzato un po' dal minimo di tre mesi toccato il giorno precedente. Il calo dello yuan sul mercato spot di circa l'1% di mercoledì, una reazione immediata alla vittoria elettorale di Trump, è stato il più grande calo dal febbraio 2020.

Gli investitori guarderanno anche ai dati sull'inflazione cinese di sabato. I forti dati sulle esportazioni di giovedì hanno offerto segnali incoraggianti sulla ripresa della crescita, ma le importazioni sono state inferiori alle previsioni, suggerendo che la domanda interna rimane debole.

Secondo un sondaggio Reuters, il tasso annuale di inflazione al consumo dovrebbe essersi mantenuto stabile allo 0,4% in ottobre, mentre la deflazione dei prezzi alla produzione è vista alleggerirsi solo leggermente a -2,5% da -2,8%.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati venerdì:

- Commercio di Taiwan (ottobre)

- Spesa delle famiglie in Giappone (settembre)

- Cina lettura del Comitato permanente NPC