(Alliance News) - Martedì le piazze europee, con Milano che si accoda, hanno aperto gli scambi con trend rialzista, con il listino delle bluechip milanese che si porta in area 34.800. In giornata è atteso il rapporto JOLTs sulle aperture di posti di lavoro negli USA, oltre all'attesissimo report sui posti di lavoro di venerdì, che dovrebbe anch'esso fornire ulteriori indicazioni sulle prospettive di politica monetaria globale.

L'ottimismo riguardo a un potenziale taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve è diminuito dopo i dati di lunedì, che hanno rivelato un notevole aumento dell'attività manifatturiera statunitense per la prima volta in 18 mesi nel mese di marzo.

Martedì, nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group, utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR, la conferma del tasso nella riunione di maggio ha una probabilità del 96% per la conferma nell'intervallo 525/550 bp.

Il ribasso di 25 bps nel target 500/525 bps è quindi prezzato al 4%.

Per il meeting di giugno i future indicano una percentuale di un taglio di 25 bps del 57% circa.

Così, il FTSE Mib, sta avanzando dello 0,2% a 34.833,86, il Mid-Cap sta avanzando dello 0,2% a 48.276,28, lo Small-Cap raccoglie lo 0,3% a 28.580,52 e l'Italia Growth sta cedendo lo 0,1% a 8.106,72.

In Europa, il CAC 40 di Parigi avanza dello 0,3%, il FTSE 100 di Londra avanza dello 0,7%, mentre il DAX 40 di Francoforte segna un più 0,1%.

Sul Mib, avanza bene Saipem, che ha aperto in verde del 3,1%, in scia allo steso attivo con cui ha concluso l'ultima seduta.

Buona partenza anche per la controllante Eni, che si porta su del 2,5% a EUR15,00 per azione, alla sua terza seduta da rialzista.

Forza anche su Intesa Sanpaolo che segna un più 0,9% con nuovo prezzo a EUR3,39 per azione, aggiornando così il suo nuovo massimo a 52 settimane.

Taglio del target price per STMicroelectronics da parte di Barclays, che lo porta a EUR40,00 da EUR46,00. Il titolo ha comunque aperto in rialzo dell'1,0% a EUR40,37 per azione.

Sul segmento cadetto, avanza bene Fincantieri, che porta l'asticella del prezzo su dell'1,8% a EUR0,6920 per azione.

Seco segna invece un più 2,8%, alla sua terza seduta da rialzista.

In coda, Buzzi sta facendo un passo indietro dell'1,9% dopo i buoni numeri resi noti per il 2023, con un utile netto di EUR967 milioni che si confronta con quello di EUR459 milioni dell'anno precedente. Il board ha proposto la distribuzione di un dividendo di 60 centesimi per azione, in aumento rispetto a quello di 455 centesimi pagato l'anno scorso.

Il segmento viene chiuso da Brunello Cucinelli, che segna un meno 2,1% a EUR103,80 dopo il verde del 2,5% dell'ultima seduta.

Sullo Small-Cap, forza su algoWatt, che si porta avanti del 7,2% alla sua sesta candela rialzista.

Giglio Group segna invece un attivo del 6,1%, con nuovo prezzo a EUR0,4170.

Seri Industrial - su dell'1,9% - ha comunicato di aver chiuso il 2023 con una perdita netta di EUR6,3 milioni che si confronta con quella di EUR3,4 milioni del 2022. I ricavi sono saliti a EUR200,1 milioni da EUR199,6 milioni mentre l'Ebitda è passato a EUR22,9 milioni da EUR17,4 milioni.

In coda, Ratti sta facendo un passo indietro del 7,0% a EUR2,00, nuovo minimo a 52 settimane.

Fra le PMI, spinta su DBA Group, che segna un più 9,8% alla sua terza seduta da rialzista.

Clabo avanza del 4,8%, con prezzo a EUR2,62 per azione, facendo seguito alle tre precedenti sedute ribassiste.

Per Circle il rialzo è invece del 4,1% a EUR6,40 per azione, in posizione per la quinta sessione rialzista dopo i buoni numeri per il 2023. L'utile netto si attesta infatti a EUR1,7 milioni da EUR800.000.

Fra i ribassisti, numerosi del listino, Gismondi 1754 segna un calo dell'8,0% a EUR3,66 per azione, sui minimi di 52 settimane.

A New York, il Dow ha ceduto lo 0,6%, il Nasdaq è salito dello 0,1%, mentre l'S&P 500 ha chiuso in contrazione dello 0,2%.

In Asia, l'Hang Seng sta raccogliendo il 2,2%, lo Shanghai Composite cede lo 0,1%, mentre il Nikkei ha raccolto lo 0,1%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0736 contro USD1,0801 registrato in chiusura azionaria di giovedì scorso, mentre la sterlina vale USD1,2552 da USD1,2640 dell'ultima chiusura di Milano.

Tra le commodity, il Brent vale USD88,43 al barile contro USD86,54 al barile di giovedì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD2.255,27 l'oncia da USD2.218,96 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di martedì prevede alle 1400 CET il dato sull'inflazione della Germania mentre dagli States, alle 1600 CET verrà rilasciato il dato sui beni durevoli USA e gli ordinativi delle fabbriche.

Tra le 1800 CET e le 1930 CET, invece, si terranno i discorsi dei mebri del FOMC Williams, Mester e Daly, mentre chiuderà la giornata il dato sulle scorte settimanli di petrolio.

Fra le società, non sono previste particolari comunicazioni.

Di Maurizio Carta, Alliance News senior reporter

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