(Reuters) - I futures sugli indici azionari statunitensi si muovono in rialzo, mentre gli investitori valutano gli ordini esecutivi del neoeletto presidente Donald Trump su questioni come l'energia e l'immigrazione, in attesa della sua prima mossa sulla politica commerciale.
Gli investitori sono stati confortati dal fatto che Trump non ha presentato piani concreti sui dazi universali e su sovrattasse aggiuntive per i partner commerciali più stretti, come invece aveva promesso durante la campagna elettorale.
Goldman Sachs ha abbassato le stime su un dazio universale quest'anno al 25% rispetto al 40% circa previsto a dicembre.
Intorno alle ore 12,30 italiane, il Dow E-minis scambia in rialzo di 123 punti, pari allo 0,29%, lo S&P 500 E-minis scambia in rialzo di 19,25 punti, pari allo 0,32% e il Nasdaq 100 E-minis guadagna 83,75 punti, pari allo 0,39%.
I futures sull'indice small cap Russell 2000 guadagnano lo 0,7%.
General Motors e Ford, che hanno catene di approvvigionamento sparse in tutto il continente, salgono del 2,1% e dell'1,6%. Tesla guadagna il 2,3% nelle contrattazioni premarket.
Le azioni quotate negli Stati Uniti delle società cinesi Xpeng e Li Auto guadagnano rispettivamente il 6,8% e il 5,8%, in assenza di segnali di imminenti sovrattasse sulle merci cinesi.
I mercati sono stati sensibili a qualsiasi notizia sulle politiche tariffarie di Trump per il timore che possa scatenare una guerra commerciale globale e nuove pressioni sull'inflazione.
Halliburton e Slb sono comprate e salgono dell'1,9% dopo che Trump ha dichiarato l'emergenza energetica nazionale per accelerare l'autorizzazione di progetti petroliferi, di gas e di energia.
Gli operatori penitenziari Geo guadagna il 3,2% e Corecivic balza del 7,8%, dopo che Trump ha dichiarato l'emergenza nazionale sull'immigrazione illegale al confine tra Stati Uniti e Messico.
Oklo balza del 6,4% e Vistra del 6,3%, dopo che il segretario all'energia Chris Wright ha detto di voler dare priorità alla produzione di energia nucleare nazionale.
Apple cede l'1% dopo che Jefferies ha tagliato il rating del produttore di iPhone a "underperform".
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Giancarlo Navach)