MILANO (MF-DJ)--A Wall Street il Dow Jones e l'S&P 500 continuano a trattare in rialzo (+0,62% e +0,14% rispettivamente) dopo aver aggiornato i massimi storici, mentre il Nasdaq Composite fatica a tenere il passo (-0,1%). In luce Goldman Sachs che avanza del 3,97% dopo la pubblicazione dei conti sopra le attese del consenso.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha puntualizzato che la Banca centrale probabilmente rallenterá il ritmo degli acquisti di asset "ben prima del momento in cui prenderemo in considerazione l'aumento dei tassi".

Il numero uno della Fed ha poi ribadito che non ci sono tempistiche prestabilite per l'aumento del costo del denaro. Dipenderá dall'andamento dell'economia americana ma è "molto improbabile" che la Fed alzi i tassi di interesse quest'anno.

"Man mano che i fondamentali emergono nelle prossime settimane, dovrebbero esserci alcuni dati sugli utili davvero accattivanti in arrivo e alcuni dati economici molto forti", commenta Paul O'Connor di Janus Henderson Investors. "Si tratta di capire se i fondamentali sono abbastanza forti da giustificare ciò che abbiamo visto fare i mercati", puntualizza l'esperto.

"Ci aspettiamo che la campagna vaccinale consentirá alle economie di normalizzarsi gradualmente e di riaprire nel corso dell'anno, il che ci lascia ottimisti sulle prospettive di crescita per il 2021. La nostra posizione è supportata dalla convinzione che i policymaker continueranno a fornire il supporto necessario a questa ripresa, piuttosto che opporsi", aggiungono Philippe Graub, Head of the Global & Absolute Return Fixed Income team, e Bernard McGrath, Senior Investment Specialist di Union Bancaire Privee.

In particolare "pensiamo che quando le Banche Centrali saranno finalmente pronte a irrigidire le politiche monetarie, ciò sará stato ampiamente prezzato e quindi i mercati del rischio reagiranno bene, a differenza di quanto accadde durante il Taper Tantrum del 2013, quando i mercati furono colti di sorpresa", concludono gli esperti.

Sul fronte macroeconomico, i prezzi import Usa sono cresciuti dell'1,2% a livello mensile a marzo. Il dato è superiore al consenso degli economisti al +1% m/m. I prezzi delle importazioni al netto dei prodotti petroliferi, sempre nel mese di marzo, sono invece saliti dello 0,9% su base mensile.

Nella settimana al 9 aprile l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti si è poi attestato a 667,7 punti, in calo del 3,7% rispetto ai 693,5 della settimana precedente. L'indice di rifinanziamento è calato del 5% a 2.916,7 punti (3.068,8 punti la settimana precedente), mentre quello di acquisto è diminuito dell'1,4% a 279,5 punti, rispetto ai 283,6 punti precedenti.

Infine le scorte settimanali di greggio Usa sono risultate pari a 492,423 mln di barili, in calo di 5,890 mln di barili rispetto alla settimana precedente (-2,5 mln il consenso). Le scorte settimanali di benzina sono state invece pari a 234,897 mln di barili, 0,309 mln in piú rispetto alla scorsa settimana (+0,3 mln il consenso). Inoltre, le scorte di carburante raffinato si sono attestate a 143,464 mln di barili, in calo di 2,083 mln di barili rispetto a sette giorni fa (+1,1 mln il consenso). Secondo la lettura, infine, le raffinerie americane hanno lavorato all'85% della capacitá, rispetto all'84% della scorsa settimana (84,4% il consenso).

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

April 14, 2021 12:57 ET (16:57 GMT)