MILANO (MF-DJ)--Wall Street ha recuperato terreno dopo un avvio in calo. Il Dow Jones ha virato in positivo e avanza ora frazionalmente dello 0,11%, mentre l'S&P 500 cede lo 0,24% e il Nasdaq Composite lo 0,85%, al di sopra comunque dei minimi intraday.

Wall Street non riesce "a trovare la forza di andare oltre, in attesa dei dati del mercato del lavoro di domani chiamati a chiarire se la deludente lettura del mese di aprile sia stata un caso isolato o meno", affermano gli strategist di Mps Capital Services.

Ieri le Borse Usa si sono rimangiate i guadagni quando il presidente della Fed di Filadelfia Harker ha dichiarato che è il momento di iniziare a parlare delle tempistiche di un tapering. "D'altro canto, il contesto è quello di pressioni inflazionistiche in rialzo, con il Beige Book che ieri ha segnalato come alcune aziende abbiano iniziato, grazie alla tonicitá della domanda, a trasferire i maggiori costi delle materie prime sui prezzi al consumo", puntualizzano gli esperti.

"Nel frattempo, le tensioni Usa-Cina restano sempre presenti in sottofondo. Infatti, secondo una fonte anonima, questa settimana il Dipartimento del Tesoro Usa creerá una nuova lista di societá cinesi da includere nella propria blacklist per motivi di sicurezza nazionale", concludono da Mps Capital Services.

"C'è una continua attenzione all'inflazione e alle Banche centrali e a quando avvieranno il tapering", aggiunge Caroline Simmons, chief investment officer per il Regno Unito di Ubs Global Wealth Management.

"È probabile che l'impostazione di politica monetaria rimanga accomodante nel prossimo futuro, dato che le Banche centrali sembrano determinate a guardare oltre il recente rialzo dell'inflazione. In particolare, i funzionari della Fed sono stati molto coerenti di recente nel definire questo fenomeno come temporaneo e nel sottolineare la rilevanza il tema che riguarda la piena occupazione per il proprio mandato", afferma Silvia Dall'Angelo, Senior Economist per la divisione internazionale di Federated Hermes.

"Poichè l'economia statunitense continua a migliorare, la Fed dovrá però ridurre gradualmente l'intonazione accomodante in termini di politica monetaria, iniziando a rallentare il ritmo dei propri acquisti di asset. Secondo i funzionari della Fed, se l'economia continuerá a mostrare soliditá, la discussione in tema di tapering inizierá nelle prossime riunioni, portando probabilmente all'attuazione di una stretta all'inizio del prossimo anno", conclude l'esperta.

Sul fronte macroeconomico in base alle stime dell'Automatic Data Processor, negli Usa è stato registrato a maggio un aumento dei posti di lavoro nel settore privato pari a 978.000 unitá. La stima Adp è calcolata tenendo in considerazione solo il settore privato ed escludendo quello governativo. Il dato ha battuto nettamente il consenso degli economisti che si aspettavano una crescita dei posti pari a 545.000 unitá.

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono poi diminuite di 20.000 unitá a quota 385.000. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 393.000 unitá. Il numero di sussidi continuativi al 22 maggio, infine, è aumentato di 169.000 unitá a quota 3,771 mln.

Il costo unitario del lavoro Usa, nel 1* trimestre, è stato rivisto dal -0,3% al +1,7%. Il dato del 4* trimestre è stato rivisto al +14%. La produttivitá nei settori non agricoli, sempre nel primo trimestre, è invece stata confermata al +5,4% e quella del 4* trimestre al -3,8%.

Il Pmi servizi Usa, nella lettura finale di maggio, si è poi attestato a 70,4 punti, al di sopra dei 64,7 di aprile e dei 70,1 del preliminare. Il dato, puntualizzano gli economisti di Ihs Markit, ha registrato il tasso di crescita piú forte dall'inizio della serie storica, ma anche un ulteriore record delle pressioni sui costi.

L'indice Ism non manifatturiero degli Usa si è infine attestato a 64 punti a maggio, in rialzo rispetto ai 62,7 di aprile, superando il consenso degli economisti a 62,9 punti. Il sotto-indice sull'occupazione è sceso a 55,3 punti dai 58,8 di aprile. Quello relativo ai nuovi ordini, invece, ha registrato un rialzo a 63,9 punti dai 63,2 del mese precedente. Infine il sotto-indice dei prezzi è salito a 80,6 punti rispetto ai 76,8 di aprile.

Gli indici relativi ai prezzi pagati nei sondaggi Ism manifatturiero e dei servizi di maggio indicano un ulteriore aumento dell'inflazione dei prezzi al consumo, afferma il capo economista di Capital Economics, Paul Ashworth. I commenti degli intervistati del sondaggio sono una lunga lista di lamentele su carenze e costi piú elevati. "Alcuni mesi fa quelle carenze erano principalmente materie prime e input intermedi, ma il problema piú grande ora, in particolare per le aziende di servizi, è il lavoro", puntualizza Ashworth. "Sembra che queste carenze di manodopera colpiscano quasi tutti i settori dei servizi e sembrano peggiorare".

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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June 03, 2021 12:42 ET (16:42 GMT)