MILANO (MF-DJ)--Wall Street prosegue in rialzo, con il Dow Jones che ha aggiornato il massimo storico grazie a solide trimestrali e all'ottimismo degli investitori con la riapertura dell'economia. La Fed, nel frattempo, si conferma accomodante.

Il Dow Jones sale dello 0,41%, l'S&P 500 dello 0,43% e il Nasdaq Composite dello 0,37% dopo che il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha puntualizzato nella serata di ieri che non prevede nè raccomanda che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse a seguito dei piani di spesa del presidente Joe Biden, correggendo il tiro dei suoi commenti all'inizio della giornata secondo cui i tassi potrebbero dover aumentare per evitare che l'economia si surriscaldi.

Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, non vede poi segnali del fatto che gli acquisti aggressivi di obbligazioni da parte della Banca centrale stiano creando squilibri nel settore finanziario. "Non do per scontato, anche con le buone notizie che stiamo vedendo, che avremo quella ripresa completa e robusta che vogliamo davvero senza un sostegno davvero forte della politica monetaria", ha detto Williams.

Il presidente della Federal Reserve di Chicago, Charles Evans, ritiene inoltre che, sebbene le sue prospettive dell'economia siano migliorate, non sia ancora arrivato il momento di ridurre i livelli aggressivi di stimolo monetario. La Fed ha ancora "strada da percorrere prima di raggiungere il doppio mandato di occupazione e inflazione" e per ora "la politica resterá farma per un po' di tempo".

"Sono incoraggiato dal recente ritmo della ripresa economica e rimango ottimista sul fatto che questa forza continuerá nei prossimi mesi", ma "non possiamo davvero sapere come procederá la pandemia e come ciò influenzerá l'economia degli Stati Uniti. Comunque sia penso che attualmente siamo sulla buona strada e che la nostra politica monetaria sia adeguata", ha aggiunto il membro della Federal Reserve, Michelle Bowman, il quale, sul fronte dell'inflazione, si aspetta che "queste pressioni al rialzo sui prezzi si allentino dopo che i colli di bottiglia temporanei sul lato dell'offerta saranno risolte".

Infine la presidente della Federal Reserve di San Francisco, Mary Daly, ha detto ieri che, sebbene le prospettive per l'economia siano positive, non è tempo per la Banca centrale degli Stati Uniti di ridurre i forti livelli di stimolo che la politica monetaria che sta attualmente fornendo all'economia. "Siamo molto lontani dal raggiungimento della piena occupazione e della stabilitá dei prezzi", ha detto Daly in un evento virtuale, aggiungendo "non è proprio il momento giusto per iniziare a parlare di normalizzazione" della politica monetaria.

L'ultima stagione degli utili "ha dimostrato che l'ottimismo verso la ripresa economica è giustificato: le societá stanno superando le attese a un ritmo record. Le societá finanziarie hanno quasi universalmente registrato risultati superiori al consenso, grazie allo svincolo degli accantonamenti causati dalla pandemia. L'automotive sta registrando una forte domanda, anche se il rimbalzo del settore è stato ostacolato dalla carenza di semiconduttori. I big tecnologici continuano a ottenere tassi di crescita piú comunemente associati alle start-up", commenta Lewis Grant, Senior Global Equities Portfolio Manager per la divisione internazionale di Federated Hermes.

"La reazione del mercato, tuttavia, è stata contenuta tranne che per le societá che hanno registrato i guadagni piú sorprendenti. Le aspettative sono alte, le societá stanno battendo anche aspettative elevate, eppure il mercato sta rispondendo con cautela. Alle valutazioni attuali, e con la molta incertezza legata alla pandemia ancora presente, molti investitori sono piú preoccupati per i lati negativi che per quelli positivi. Solo guadagni eccezionali possono spingere i prezzi delle azioni spumeggianti piú in alto".

L'esperto sottolinea poi che "l'inflazione è una fonte di preoccupazione, ma il fatto che la Fed abbia liquidato la questione ha calmato i rendimenti, almeno per ora. A prescindere dal punto di vista della Fed, i prezzi delle materie prime e dell'energia sono aumentati e i margini di profitto quasi record in questa stagione degli utili potrebbero non essere sostenibili. Il potere di imporre i prezzi e l'isolamento dalle difficoltá nella catena di fornitura globale sono due elementi preferibili in questo contesto".

Sul fronte macroeconomico, in base alle stime dell'Automatic Data Processor, negli Usa è stato registrato ad aprile un aumento dei posti di lavoro nel settore privato pari a 742.000 unitá, l'incremento piú consistente dal settembre dello scorso anno. La stima Adp è calcolata tenendo in considerazione solo il settore privato ed escludendo quello governativo. Il dato ha però deluso leggermente il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal che si aspettavano una crescita dei posti pari a 750.000 unitá.

Il Pmi servizi Usa, nella lettura finale di aprile, si è poi attestato a 64,7 punti, al di sopra dei 60,4 di marzo e dei 63,1 del preliminare. Il dato, puntualizzano gli economisti di Ihs Markit, ha registrato il tasso di crescita piú forte dall'inizio della serie storica, ma anche un record delle pressioni sui costi.

Infine l'indice Ism non manifatturiero degli Usa si è attestato a 62,7 punti ad aprile, in calo rispetto ai 63,7 di marzo, deludendo il consenso degli economisti a 64,0 punti. Il sotto-indice sull'occupazione è salito a 58,8 punti dai 57,2 di marzo. Quello relativo ai nuovi ordini, invece, ha registrato un calo a 63,2 punti dai 67,2 del mese precedente. Infine il sotto-indice dei prezzi è salito a 76,8 punti rispetto ai 74 di marzo.

Il rapporto Ism sui servizi di aprile negli Stati Uniti "suggerisce che una combinazione di forte domanda e vincoli di offerta sta esercitando pressioni al rialzo significative sui prezzi", afferma Michael Pearce, economista senior statunitense presso Capital Economics. Questo suggerisce che l'imminente aumento dell'inflazione "sará molto piú ampio del semplice aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni", osserva Pearce. Entrambi i sondaggi ISM per l'industria e i servizi dipingono un quadro coerente dell'offerta che fatica a tenere il passo con la domanda rovente nella maggior parte dei settori dell'economia, il che sta portando a pressioni al rialzo quasi senza precedenti sui prezzi, rimarca Pearce. "Sospettiamo che sia solo questione di tempo prima che ciò compaia nei dati sui prezzi al consumo", conclude l'economista.

alb

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May 05, 2021 12:41 ET (16:41 GMT)