MILANO (MF-DJ)--Ancora record per l'S&P 500 e il Nasadq Composite dopo la pubblicazione del report sul mercato del lavoro Usa di giugno.

Il Dow Jones sale dello 0,33%, l'S&P 500 dello 0,52% e il Nasdaq Composite dello 0,51%.

L'economia degli Stati Uniti ha creato 850.000 posti di lavoro nei settori non agricoli a giugno, battendo il consenso degli economisti che si aspettavano invece un aumento di 600.000 unitá. I posti di lavoro creati dal settore privato sono invece risultati pari a 662.000 unitá. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 5,9%, peggio di quanto previsto dal consenso degli economisti (5,7%). Il dato sui payroll di maggio è stato rivisto al rialzo a +583.000 da +559.000. Il dato di aprile, inoltre, è stato corretto da +266.000 a +269.000. La retribuzione media oraria si è invece attestata a 30,4 usd, in aumento dello 0,33% m/m (+0,4% m/m il consenso).

Il report Usa odierno "regala alle borse uno scenario ancora ideale: segnali di miglioramento del mercato del lavoro, ma ad un ritmo piú graduale, tale da allontanare per ora la percezione di una Fed nelle imminenze di agire anche su fronte tassi. In estrema sintesi miglioramento sì, ma senza fretta tale da stuzzicare le banche centrali a ritirare parte dell'accomodamento monetario", afferma Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.

I dati Usa odierni "ci portano un po' piú avanti sulla strada della ripresa del mercato del lavoro, ma non così tanto da destare preoccupazione" su un inasprimento prematuro della politica monetaria da parte della Federal Reserve, concorda David Joy, chief market strategist di Ameriprise. "I mercati azionari dovrebbero considerare questo come un rapporto moderatamente favorevole".

"È importante non dare troppo peso a un singolo report sull'occupazione e siamo ancora scettici sul fatto che questo segnali l'inizio di un trend piú forte", aggiungono gli economisti di Capital Economics. Se ciò però dovesse accadere, le richieste dei membri piú "falco" della Fed che vogliono una chiusura anticipata degli acquisti di asset e potenzialmente un rialzo dei tassi giá il prossimo anno si farebbero piú pressanti.

Il report sul mercato del lavoro Usa "segnala progressi incrementali nel ritmo di crescita dell'occupazione, ma non c'è ancora alcun segnale di un ritorno alla forza lavoro", avvertono infine da Pantheon Macroeconomics. La societá di ricerca sostiene che la maggior parte della sorpresa positiva in termini di payroll deriva dalle assunzioni governative, mentre i posti di lavoro privati sono stati inferiori a quanto ci si sarebbe potuto aspettare. "I milioni" di lavoratori "mancanti sono ancora dispersi. È ragionevole aspettarsi un modesto ritorno alla forza lavoro a luglio e agosto", poichè i sussidi di disoccupazione verranno gradualmente eliminati.

I payroll Usa hanno battuto le attese, ma "alcuni dettagli del report sull'occupazione sono deludenti. Ad esempio, ancora una volta non c'è stato quasi nessun aumento dell'offerta di lavoro e il tasso di disoccupazione è sorprendentemente aumentato", sottolinea anche Christoph Balz, economista senior di Commerzbank.

"I dati sul fronte occupazionale statunitense sono stati molto contrastati. Molto superiore alle attese la creazione di nuovi impieghi ma hanno deluso le altre cifre del report sul lavoro Usa. Il tasso di disoccupazione è salito contro le aspettative della vigilia e il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto molto al di sotto rispetto ai livelli pre-pandemici", afferma infine Filippo Diodovich, Senior Strategist IG Italia. "Crediamo, tuttavia, che presto la Fed inizierá il processo di normalizzazione della politica monetaria. Pensiamo che la Fed possa annunciare l'inizio del processo di tapering nel forum di Jackson Hole (26-28 agosto) e dare i dettagli dell'operazione nel meeting del Fomc di settembre quando saranno comunicate anche le nuove proiezioni sulle principali variabili macro. Riteniamo che la Fed interverrá prima annullando gli acquisti di Mbs (40 mld di dollari mensili) e poi nel corso del 2021/2022 riducendo gradualmente gli acquisti di Treasury. Per il rialzo dei tassi d'interesse il sentiero è ancora lungo".

Sempre sul fronte macro, la bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato a maggio un deficit di 71,23 miliardi di dollari, in aumento rispetto al dato del mese precedente rivisto da 68,9 mld usd a 69,07 mld usd. Il disavanzo è leggermente inferiore a quello previsto dagli economisti che si aspettavano un deficit pari a 71,4 mld usd.

Infine gli ordini alle imprese americane sono cresciuti dell'1,7% a livello mensile a maggio. Il dato ha battuto il consenso degli economisti che si aspettavano un aumento dell'1,3% m/m. Gli ordini alle imprese ex trasporti sono saliti dello 0,7% m/m mentre quelli ex difesa sono cresciuti dell'1,4%. Inoltre il dato sugli ordini di aprile è stato rivisto al rialzo dal -0,6% al -0,1%.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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July 02, 2021 12:40 ET (16:40 GMT)