MILANO (MF-DJ)--L'azionario Usa tratta contrastato mentre i trader si mantengono liquidi, apparentemente riluttanti a costruire posizioni audaci prima di una grande serie di trimestrali aziendali che potrebbero modellare il sentiment del mercato per il breve termine.

In settimana ci saranno i conti di 175 societá dell'S&P 500, tra cui Apple, Alphabet, Microsoft e Amazon.

Il Dow Jones sale dello 0,15% e l'S&P 500 scende dello 0,01%. Il Nasdaq

Composite cede lo 0,63%.

"Le azioni sono riuscite a mettere in scena un rally da inizio luglio e a superare un muro di preoccupazione. Il rimbalzo è stato guidato dai titoli ciclici e growth, aiutati dalla stabilizzazione dei rendimenti obbligazionari", ha scritto Emmanuel Cau di Barclays in una nota. "Questo ci conferma che l'attenzione del mercato è passata dalle preoccupazioni per l'inflazione alle preoccupazioni per la crescita, con la sensazione che le cattive notizie stiano diventando di nuovo buone notizie".

L'S&P 500 è in calo del 16,9% da inizio anno, ma è salito dell'8% dal minimo di 52 settimane di metá giugno, con un sentiment sostenuto negli ultimi tempi da una stagione di trimestrali societarie che si è rivelata migliore di quanto alcuni avessero temuto.

L'incombente decisione sui tassi della Federal Reserve di mercoledì ha fornito un altro motivo di cautela. La banca centrale dovrebbe aumentare il costo del denaro di 75 punti base a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,50%, ma gli investitori saranno ansiosi di sapere come la Fed vede il ritmo dei rialzi futuri.

"Gli investitori probabilmente credono che il rapporto sul Pil di giovedì mostrerá un secondo trimestre in negativo, che è il segnale non ufficiale di recessione", ha detto a Cnbc Sam Stovall, chief investment strategist di CFRA Research. "Sebbene la Fed annuncerá probabilmente un aumento dei tassi di 75 punti base mercoledì, offrirá un tono piú moderato verso ulteriori aumenti dei tassi. Per questo prevediamo che questo rally continui nel breve termine".

Dalla riunione della Fed "mi aspetto un aumento dei tassi da 75 punti base" e non da 100 "per un paio di motivi, uno è che ci sono segnali contrastanti sull'economia e in secondo luogo i dati dell'Universitá del Michigan sulle aspettative di inflazione, le attese sui prezzi tra i consumatori sembra stiano scendendo un pò. Da un lato ci sono state voci che hanno suggerito 100 punti base, ma dall'altro ho sentito diverse voci, tra cui il presidente della Fed di Atlanta Bostic, che hanno argomentato sulla necessitá di non irritare ulteriormente il mercato. Quindi, anche se si discuterá anche di 100 punti base, credo che penso che 75 pb sia il risultato piú probabile", ha detto Roger W. Ferguson, vice-presidente della Federal Reserve tra il 1999 e il 2006, intervistato da Cnbc.

lus


(END) Dow Jones Newswires

July 25, 2022 11:30 ET (15:30 GMT)