MILANO (MF-DJ)--Seduta contrastata a Wall Street, con il rialzo dei rendimenti dei Treasury che pesa sul comparto tecnologico. Il Dow Jones sale dello 0,45%, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,18% e lo 0,65%.

Il presidente della Federal Reserve di Chicago, Charles Evans, è d'accordo con un imminente avvio del tapering, ma, per quanto l'inflazione sia alta in questo momento, potrebbe non attestarsi, nel lungo periodo, su livelli coerenti con il rialzo dei tassi di interesse.

"Vedo che l'economia è vicina a soddisfare lo standard di 'sostanziali ulteriori progressi' che abbiamo stabilito lo scorso dicembre come soglia per iniziare a ridurre i nostri acquisti di asset", puntualizza Evans. "Se il flusso di miglioramenti nell'occupazione continuerá, sembra probabile che tali condizioni saranno soddisfatte presto e il tapering potrá iniziare".

Per Evans però le prospettive sull'incremento dei tassi di interesse sono piú confuse. "Le decisioni future riguardanti il percorso dei tassi mi sembrano molto meno chiare al momento", spiega il banchiere. "Mi aspetto ancora che la questione chiave sará l'inflazione e se saremo sulla strada per un livello sostenibile di inflazione abbastanza alto", in linea con gli obiettivi della Fed.

Evans riconosce che l'inflazione è aumentata considerevolmente negli ultimi mesi, ma tale balzo è collegato al processo di riapertura dell'economia, il che suggerirebbe che le pressioni sui prezzi dovrebbero allentarsi man mano che i problemi della catena di approvvigionamento verranno risolti.

Per quanto grande sia l'impennata dell'inflazione, le aspettative sull'indice dei prezzi al consumo di lungo termine restano deboli.

"Dovremmo concentrarci sulla generazione di un'inflazione sostenibile che allinei le aspettative di lungo termine con il nostro obiettivo del 2%", conclude Evans.

Le pensa allo stesso modo anche il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, il quale ritiene che il momento di avviare il tapering stia arrivando, ma per gli aumenti dei tassi c'è ancora molto da aspettare.

"È chiaro che abbiamo compiuto ulteriori progressi sostanziali nel raggiungimento del nostro obiettivo di inflazione" e "ci sono stati anche ottimi progressi verso la piena occupazione", spiega il banchiere.

"Supponendo che l'economia continui a migliorare come prevedo, una moderazione nel ritmo degli acquisti di asset potrebbe presto essere giustificata".

Per quanto riguarda invece il raggiungimento delle condizioni che giustifichino un aumento dei tassi di interesse, "c'è ancora molta strada da fare", puntualizza Williams.

Detto questo "la ripresa continua a mostrare un solido slancio" ma "anche con il forte ritmo di crescita che abbiamo sperimentato per gran parte di quest'anno, ci vorrá del tempo affinchè si realizzi un pieno recupero dalla pandemia". Il banchiere prevede che il prodotto interno lordo degli Stati Uniti si espanderá dal 5,5% al 6% quest'anno, con una crescita piú lenta nella seconda metá dell'anno rispetto al primo semestre.

Per Williams poi "la ripresa del mercato del lavoro è stata compromessa dalla recente ondata di Covid", ma questo vincolo si allenterá nel tempo e l'economia "continuerá a registrare significativi guadagni in termini di posti di lavoro e progressi verso la massima occupazione".

Sul fronte dell'inflazione infine, i colli di bottiglia legati alla pandemia hanno aumentato la pressione sui prezzi, ma questi fattori non dovrebbero dimostrarsi persistenti. "Mentre l'economia supera queste dinamiche altamente insolite, mi aspetto che l'inflazione torni al 2% circa l'anno prossimo", puntualizza Williams. "Una ragione per cui mi aspetto che l'indice dei prezzi al consumo si moderi è che le misure dell'inflazione sottostante e le aspettative a lungo termine sono state relativamente stabili durante questo periodo di letture volatili dell'indice".

"La Federal Reserve si sta preparando con buona probabilitá a un tapering degli acquisti di titoli per novembre, ma le proiezioni di lungo termine dipendono dalla transitorietá dell'attuale ondata di inflazione.

Se la previsione sará corretta, ossia svanirá prima del previsto, dovremo aspettarci un ritardo nel rialzo dei tassi, che sosterrá un ulteriore rialzo delle azioni nordamericane", afferma Sebastien Galy, Senior Macro Strategist di Nordea.

L'economia statunitense si sta comportando come se le condizioni di inflazione e occupazione stabilite dalla Fed per l'inasprimento monetario "fossero state soddisfatte, quindi gli unici fattori che impediscono alla Fed di rimuovere lo stimolo sono il dibattito fiscale in corso a Washington e l'incertezza sull'impatto del Covid-19 in inverno", affermano da Deutsche Bank. "Se e quando questi due problemi verranno risolti con successo, è probabile che la Fed diventi sempre piú assertiva nel suo ciclo di inasprimento", spiega Deutsche Bank. "Nonostante i rischi futuri, l'economia statunitense si sta attualmente comportando come se entrambi gli obiettivi del doppio mandato della Fed fossero raggiunti".

Sul fronte macroeconomico infine gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti, secondo la lettura preliminare di agosto, sono cresciuti dell'1,8% a livello mensile. Il dato ha stracciato il consenso degli economisti che si aspettavano invece un aumento dello 0,6% m/m. Gli ordini ex trasporti sono saliti dello 0,2% m/m, deludendo in questo caso le stime del consenso (+0,4%). Gli ordini ex difesa sono infine aumentati del 2,4%, sempre su base mensile.

alb

MF-DJ NEWS

2718:38 set 2021

(END) Dow Jones Newswires

September 27, 2021 12:39 ET (16:39 GMT)