MILANO (MF-DJ)--Seduta fiacca a Wall Street nonostante le aziende Usa continuino a mostrare, a livello generale, conti solidi. Il Dow Jones sale lievemente dello 0,11%, mentre l'S&P 500 scende dello 0,3% e il Nasdaq Composite dello 0,65%.

"Il mercato ha fatto bene perchè ha anticipato il miglioramento degli utili che stiamo vedendo in questo momento", spiega Liz Ann Sonders, chief investment strategist di Charles Schwab. "Molte notizie sono state giá prezzate".

Sul fronte macroeconomico, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono diminuite di 26.000 unitá a quota 360.000. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 360.000 unitá. Il numero di sussidi continuativi al 3 luglio, infine, è sceso di 126.000 unitá a quota 3,241 mln.

La produzione industriale negli Usa è salita dello 0,4% a livello mensile a giugno, deludendo il consenso degli economisti (+0,8% m/m). Il tasso di utilizzo degli impianti si è attestato al 75,4%, rispetto al 75,6% atteso. Infine il dato sulla produzione industriale di maggio è stato rivisto al ribasso dal +0,8% al +0,7% m/m.

La produzione industriale Usa è destinata a continuare ad aumentare quest'anno, ma solo gradualmente poichè le attuali carenze che interessano le catene di approvvigionamento non dovrebbero risolversi presto, afferma Michael Pearce, economista senior per gli Stati Uniti di Capital Economics. La carenza di chip, che sta pesando sulla produzione, in particolare nel settore automobilistico, dovrebbe iniziare ad attenuarsi in questo trimestre, ma servirá tempo per eliminarla del tutto e la produzione automobilistica non dovrebbe tornare ai livelli visti all'inizio di quest'anno fino al 2022, nel migliore dei casi. "La produzione manifatturiera escluse le auto è appena tornata ai livelli pre-pandemia, il che è una grande delusione data la forza della domanda di beni", puntualizza Pearce. "Ciò mette in evidenza il ruolo che la piú ampia carenza di materiali e di lavoratori qualificati sta giocando nel trattenere la produzione".

L'indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Fed di New York si è attestato a 43 punti a luglio da quota 17,4 di giugno. Il dato ha stracciato il consenso degli economisti che si aspettavano una lettura a 18 punti. Il sotto-indice relativo ai nuovi ordini si è attestato a 33,2 punti, rispetto ai 16,3 del mese precedente, mentre quello sull'occupazione è salito a quota 20,6 punti dai 12,3 di giugno.

L'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia si è attestato a luglio a 21,9 punti, in calo rispetto ai 30,7 punti di giugno. Il dato ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano invece una lettura a 29,8 punti. Il sotto-indice dei nuovi ordini al settore manifatturiero, si legge nel comunicato della Fed di Filadelfia, si è attestato a 17 punti dai 22,2 punti dello scorso mese, mentre quello sull'occupazione è sceso a 29,2 punti dai 30,7 di giugno.

I prezzi import Usa sono poi cresciuti dell'1% a livello mensile a giugno. Il dato è inferiore al consenso degli economisti al +1,2% m/m. I prezzi delle importazioni al netto dei prodotti petroliferi, sempre nel mese di giugno, sono invece saliti dello 0,7% su base mensile.

Infine, sul fronte della politica monetaria, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ammesso che il recente aumento dei prezzi al consumo ha portato l'inflazione fuori scala, al di sopra dell'obiettivo di breve termine della Fed di un'inflazione "moderatamente" superiore al 2%.

"Questo è uno shock che attraversa il sistema associato alla riapertura dell'economia e ha portato l'inflazione ben al di sopra del 2%. E ovviamente non ci sentiamo a nostro agio", ha puntualizzato Powell nell'audizione odierna al Senato.

Comunque sia l'accelerazione dei prezzi dovrebbe essere temporanea e quindi non sarebbe appropriato per la Fed reagisse con un inasprimento della politica monetaria. Detto questo, ha concluso Powell, i banchieri della Fed monitoreranno da vicino le aspettative di inflazione per determinare se avranno bisogno di rivalutare il loro atteggiamento di politica monetaria.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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July 15, 2021 12:48 ET (16:48 GMT)