MILANO (MF-DJ)--Wall Street ha accelerato al ribasso con i titoli del comparto tecnologico in affanno dopo che l'inflazione Usa ha accelerato piú del previsto ad aprile, alimentando i timori del mercato su una stretta monetaria prima del previsto. Il Dow Jones cede l'1,4%, l'S&P 500 l'1,73% e il Nasdaq Composite il 2,4%.

L'inflazione negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,8% a livello mensile ad aprile ed è salita del 4,2% su base annuale (+0,2% m/m e +3,6% a/a il consenso). L'indice dei prezzi al consumo core, attentamente monitorato dalla Fed, è salito dello 0,9% a livello congiunturale ed è aumentato del 3,0% a/a (+0,3% m/m e +2,3% a/a il consenso). I prezzi dell'energia, sempre a marzo, sono calati dello 0,1%, mentre quelli dei generali alimentari sono saliti dello 0,4%.

"In questo momento i mercati sono molto sensibili ai livelli di inflazione principale e core", commenta Edward Park, chief investment officer di Brooks Macdonald. "C'è preoccupazione sul fatto che la Federal Reserve possa perdere il controllo se ci saranno segnali di un prolungato contesto inflazionistico".

L'inflazione core Usa ha registrato l'incremento mensile piú forte dal 1982, fattore che dovrebbe aumentare la pressione sulla Fed verso un inasprimento della politica monetaria, ma "poichè le componenti sensibili al ciclo stanno ancora aumentando a un ritmo modesto, dubitiamo che questa lettura fará cambiare opinione ai banchieri centrali secondo i quali le pressioni inflazionistiche sono in gran parte transitorie", affermano però da Capital Economics. Gli esperti evidenziano infatti che gli aumenti dei prezzi sono concentrati nei settori che stanno riaprendo e/o affrontano un'intensa carenza di approvvigionamenti, che dovrebbe alla fine attenuarsi".

Se l'inflazione aumenterá in modo permanente dipenderá soprattutto dal trend dei costi dei salari, affermano gli economisti della Commerzbank. La pressione salariale è stata finora moderata a causa del livello ancora relativamente alto della disoccupazione, ma anche qui i dati recenti indicano un certo aumento, puntualizzano gli esperti. "Con ogni numero forte aggiuntivo, il mercato speculerá sul fatto che il problema dell'inflazione è piú grande di quanto si pensasse", concludono da Commerzbank.

L'inflazione statunitense è aumentata piú delle attese ad aprile, "principalmente sulla scia dei prezzi piú elevati delle auto usate", spiega James Knightley, Chief International Economist di Ing. "Vi sono anche prove di un allargamento delle pressioni sui prezzi, una circostanza preoccupante", fa notare l'esperto. Per questo, avverte Knightley "dubitiamo sempre piú della posizione della Fed secondo cui questa dinamica è transitoria e pensiamo che finiranno per aumentare i tassi molto prima del 2024".

"Il nostro scenario di base con una ponderazione del 50% si basa su un aumento del tasso di inflazione principale negli Stati Uniti al 4%. Ciò fa sì che la Fed inizi ad avviare il tapering perchè una posizione monetaria espansiva è sempre piú fuori sincronia con un'economia in ripresa e un'inflazione in aumento. Entro i prossimi 6 mesi la Fed prenderá in considerazione modi per ridurre il suo programma di QE, ma manterrá invariati i tassi a breve termine per i prossimi 12 mesi.

Questa situazione porterá a un consolidamento dei mercati azionari", aggiunge Lucio Soso, gestore del BB Global Macro Fund.

alb

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May 12, 2021 12:48 ET (16:48 GMT)