MILANO (MF-DJ)--I listini azionari statunitensi trattano in rialzo in una seduta volatile, dopo la chiusura in netto calo di ieri.

Il Dow Jones avanza dello 0,36% e l'S&P 500 dello 0,60%. Il Nasdaq

Composite guadagna lo 0,73%.

"Rimaniamo cauti sui movimenti di queste seduta", ha detto Jonathan

Krinsky di Btig in una nota ai clienti. "Non c'è ancora stato un

'washout' su vasta scala, a nostro avviso, e le tendenze rimangono

ribassiste. Ciò significa che i piccoli rally giornalieri non fanno altro

che alleviare le condizioni di ipervenduto a breve termine".

Gli investitori continuano a digerire le trimestrali Usa mentre pesano i timori sull'inflazione, sulla prospettiva di un rapido inasprimento monetario da parte della Federal Reserve e sulla diffusione del Covid in Cina.

"La crescita degli utili in generale si sta rivelando abbastanza solida per il trimestre, ma i mercati si concentrano principalmente su alcune delle preoccupazioni macroeconomiche legate alla politica della Fed aggressiva e restrittiva, nonchè su questo timore sulla crescita globale che si sta manifestando", commenta Emily Roland di John Hancock Investment Management.

Per David Folkerts-Landau di Deutsche Bank è prevedibile una recessione negli Usa a causa del ciclo di inasprimento della Fed. "L'unico modo per ridurre al minimo i danni economici, finanziari e sociali dell'inflazione prolungata è peccare dal lato del fare troppo", puntualizza l'esperto, confrontando la difficile situazione della Fed con gli anni di Volcker.

"Come allora, avremo una grave recessione, ma piú la Fed agirá in modo aggressivo, meno danni a lungo termine all'economia ci saranno".

L'economia statunitense "dovrebbe essersi contratta a un tasso annualizzato dell'1,2% nel 1* trimestre, il primo calo del Pil dal 2* trimestre 2020", afferma l'economista di Citi Veronica Clark in una nota di ricerca. "È probabile che un allargamento del deficit commerciale di beni a marzo abbia pesato piú del previsto sulla crescita economica del 1* trimestre, anche se i consumi e gli investimenti rimangono forti", spiega Clark. "Il calo del Pil del 1* trimestre susciterá probabilmente rinnovati timori di recessione negli Stati Uniti, anche se non ci aspetteremmo un altro negativo nel periodo aprile-giugno", aggiunge l'economista. Una lettura debole non dovrebbe inoltre scoraggiare la Federal Reserve dall'aumentare i tassi di 50 punti base a maggio, dice Clark.

lus


(END) Dow Jones Newswires

April 27, 2022 11:13 ET (15:13 GMT)