MILANO (MF-DJ)--Gli indici azionari Usa hanno virato in rosso e tratta in calo, anche se i prezzi del petrolio hanno invertito la rotta e restituito i guadagni delle scorse ore.

"I mercati sono stati resistenti. Quanto durerà? Sta diventando sempre più difficile perché la Fed non inietterà più liquidità a partire da questo mese", ha detto il consigliere economico capo di Allianz Mohamed El-Erian Sadi. Per questo "mi aspetto che i forti dati tecnici che ci hanno visto superare uno shock dopo l'altro diventeranno molto più deboli quest'anno, e ciò significa mercati più volatili".

Il Dow Jones scende dello 0,22% e quello sull'S&P 500 dello 0,45%. Il Nasdaq Composite cede l'1,17%.

Il prezzo del petrolio ha ridotto i guadagni dell'avvio di seduta, con il barile di greggio europeo tornato sotto quota 115 usd.

Il movimento è stato innescato dalle indiscrezioni di stampa secondo cui la firma di un accordo sul nucleare iraniano potrebbe arrivare nelle prossime 72 ore ore. Un'intesa spalancherebbe la porta alla cancellazione delle sanzioni contro Teheran, riportando il petrolio del Paese sul mercato globale.

Stamattina, durante la seduta europea, i prezzi del greggio erano saliti oltre 115 usd al barile per la prima volta dal 2008, poichè le raffinerie si sono opposte all'acquisto di petrolio russo, riducendo l'approvvigionamento energetico globale. Gli investitori temono che un aumento prolungato dei prezzi del petrolio possa precedere una combinazione di rallentamento della crescita e aumento dell'inflazione, nota come stagflazione.

"L'impatto inflazionistico delle impennate di petrolio e gas naturale è chiaro. L'inflazione sará piú persistente. I tassi di interesse saranno spinti al rialzo dalle banche centrali preoccupate per l'inflazione e ciò sará negativo per la crescita", ha affermato Edward Park, chief investment officer del Regno Unito societá di investimento Brooks Macdonald. "La stagflazione è la grande preoccupazione per il 2023".

L'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca ha iniettato volatilitá in tutti i mercati. Gli investitori stanno cercando di valutare come le banche centrali aumenteranno i tassi di interesse in modo aggressivo di fronte a pressioni aggiuntive sui prezzi e prospettive economiche incerte.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha detto ieri che proporrá un aumento del tasso di un quarto di punto percentuale alla riunione della banca centrale tra due settimane.

Nel frattempo i mercati azionari russi sono rimasti chiusi per il quarto giorno consecutivo mentre il governo cerca di limitare un selloff, avendo anche imposto controlli sui capitali sul rublo.

Il London Stock Exchange Group ha sospeso la negoziazione di oltre 50 titoli russi. I fornitori di indici MSCI e FTSE Russell hanno dichiarato che taglieranno le azioni russe dai loro benchmark la prossima settimana e S&P Dow Jones Indices sta considerando di fare lo stesso.

lus


(END) Dow Jones Newswires

March 03, 2022 10:56 ET (15:56 GMT)