MILANO (MF-DJ)--L'azionario Usa è debole in avvio di settimana, dopo che le preoccupazioni sull'inflazione hanno portato sui mercati molta volatilitá nelle ultime sedute.

Il Dow Jones cede lo 0,43% e l'S&P 500 lo 0,53%. Il Nasdaq Composite perde lo 0,76%.

Con la fine della stagione degli utili, gli investitori restano concentrati sulla possibilitá che il recente aumento dell'inflazione si riveli transitorio o si radichi.

"Gli eventi della scorsa settimana non sono solo un segnale di avvertimento di quanto possano diventare scomode le letture sull'inflazione, ma anche un allarme su quanto siano diventati 'ipercomprati' i mercati azionari", ha detto in una nota Nikolaos Panigirtzoglou di Jp Morgan.

Un periodo prolungato di crescita piú rapida dei prezzi al consumo potrebbe spingere la Federal Reserve a inasprire la politica monetaria, danneggiando potenzialmente le azioni e altre attivitá che hanno guadagnato dai bassi tassi di interesse.

Queste preoccupazioni la scorsa settimana hanno portato l'S&P 500 a registrare il suo piú grande calo dalla fine di febbraio, anche dopo aver messo in scena un rimbalzo venerdì. I titoli tecnologici sono stati particolarmente vulnerabili alle preoccupazioni sull'inflazione: il Nasdaq Composite è sceso per quattro settimane consecutive, la sua serie di cali piú lunga dall'agosto 2019.

"Sebbene ad aprile siano stati creati 266.000 posti di lavoro negli Stati Uniti anzichè il milione previsto, non è stato per mancanza di lavoro disponibile", commenta Joseph V. Amato, presidente e Chief Investment Officer di Neuberger Berman, puntualizzando come attualmente ci sono piú di otto milioni di posizioni aperte negli Usa.

Questo collo di bottiglia dell'offerta di lavoro, oltre ad altri vincoli della catena di approvvigionamento, "sembra inflazionistico", continua l'esperto, avvertendo però come "molti di questi fattori, anche se non tutti, sembrano transitori". Questa visione "ci avvicina alla posizione della Federal Reserve, anche se con meno fiducia di quella che esprimono i funzionari attualmente", continua Amato, rimarcando come "tutti questi elementi potrebbero generare maggiore inflazione quando incontreranno l'elevata domanda estiva, ma è probabile che si allentino con una piú ampia riapertura". In conclusione, spiega il presidente di Neuberger Berman, "riteniamo che l'inflazione abbia raggiunto un punto di svolta importante e prevediamo che sará strutturalmente piú elevata rispetto all'ultimo ciclo, ma non così elevata da creare gravi perturbazioni nei mercati".

"Lo consideriamo transitorio, ma non si sa mai: ci sono cose qui che potrebbero richiedere un pò piú di tempo", ha affermato Lars Skovgaard Andersen, strategist degli investimenti presso Danske Bank Wealth Management. "Ci sará ancora una certa volatilitá nei mercati".

lus

(END) Dow Jones Newswires

May 17, 2021 11:21 ET (15:21 GMT)