MILANO (MF-DJ)--Debole Wall Street dopo i dati macroeconomici della giornata, con l'attenzione del mercato che sembra essere giá puntata sulla riunione della Fed che si concluderá domani. Il Dow Jones scende dello 0,37%, l'S&P 500 dello 0,22% e il Nasdaq Composite dello 0,57%.

"La riunione del Fomc è l'evento macroeconomico principale di questa settimana. In primo luogo, gran parte dell'attenzione si concentrerá sulla questione della transitorietá dell'inflazione, in particolare se alcuni membri del board decideranno di spostare in avanti le loro proiezioni sull' aumento dei tassi. Il cosiddetto dot plot dará ulteriori indicazioni su questo tema ed è importante ricordare che solo quattro membri del Fomc avevano fissato il rialzo dei tassi per il 2022.

Per quanto riguarda le proiezioni al 2023, due membri del Fomc dovrebbero schierarsi con i sette che stavano ipotizzando un rialzo dei tassi nel 2023 affinchè il valore mediano del dot plot si muova", afferma Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM.

"Il secondo elemento focale, importante per gli attori del mercato, si concentrerá sul tapering. Sebbene i dati macroeconomici siano migliorati, anche nel mercato del lavoro, di quanto sostanziale ulteriore progresso" ci sia bisogno, una precondizione necessaria per alcuni membri del Fomc (che rimangono in minoranza) per iniziare il processo di tapering, non è chiaro. Il terzo e ultimo punto riguarda una questione tecnica e si concentra sui tassi a breve termine. Dato l'eccesso di liquiditá nel sistema finanziario, i tassi del mercato monetario sono a livelli estremamente bassi. La Fed non vuole che i tassi di interesse rimangano a livelli così bassi, dato che il tasso effettivo dei Fed funds è a soli sei punti base", conclude Jung.

Gli investitori si aspettano che le azioni saliranno per il resto dell'anno a causa delle politiche monetarie accomodanti. Molte persone scommettono anche che l'aumento dell'inflazione, dovuto all'allentamento delle restrizioni economiche e ai colli di bottiglia della catena di approvvigionamento, sará temporaneo.

Segnali che l'inflazione possa rimanere elevata per un periodo prolungato o che la Federal Reserve possa riconsiderare il suo sostegno potrebbero scuotere questa fiducia, hanno affermato i gestori di fondi.

"Gli investitori sembrano un pò piú convinti che la Fed fará ciò che dice e resterá ferma", ha affermato Edward Smith, capo della ricerca sull'asset allocation presso la societá di investimento britannica Rathbone Investment Management. "Ciò dovrebbe significare che avremo condizioni finanziarie relativamente facili e questo dovrebbe essere positivo per i mercati azionari".

Sul fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio negli Usa sono scese dell'1,3% su base mensile a maggio, deludendo il consenso degli economisti che si aspettavano un calo dello 0,4% m/m. Nello stesso mese, escludendo la componente auto, le vendite sono calate dello 0,7% rispetto al mese precedente, deludendo nettamente le aspettative degli esperti (+0,1% m/m).

Il mercato potrebbe vedere dati di spesa leggermente piú deboli come un altro segno del fatto che gli americani non sono preoccupati per l'aumento dei prezzi al consumo, ha detto Sebastien Galy, uno stratega macro di Nordea Asset Management. "Le famiglie non hanno bisogno di acquistare così rapidamente perchè non temono l'inflazione", ha aggiunto Galy.

Il calo dell'1,3% su base mensile delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti ad aprile "potrebbe essere interpretato come un segno di famiglie diffidenti, ma è un riflesso di uno spostamento della domanda dei consumatori verso i servizi", rassicura Gregory Daco, capo economista degli Stati Uniti presso Oxford Economics. Fatta eccezione per ristoranti e bar, la spesa per i servizi non è inclusa nel rapporto sulle vendite al dettaglio e "si prevede che aumenterá notevolmente a maggio", continua l'economista. "I fondamentali solidi continuano a sostenere la spesa dei consumatori, tra cui oltre 1.000 mld di assegni governativi, aumento dell'occupazione e dei salari, aumento dell'ottimismo e riduzione della paura del virus e 2.500 mld di risparmi in eccesso", spiega Daco. Per il 2021, Oxford Economics prevede che la spesa dei consumatori aumenterá di circa il 9%, il tasso piú alto dal 1946.

La domanda dei consumatori "dovrebbe rimanere forte negli Stati Uniti poichè le famiglie spendono parte dei risparmi accumulati durante la pandemia", afferma l'economista di Citi Andrew Hollenhorst. Il calo della spesa in beni indicato dal rapporto sulle vendite al dettaglio di maggio era previsto poichè la spesa per i servizi si è ripresa durante la riapertura dell'economia, spiega l'economista. "Non è nè sorprendente nè preoccupante vedere una moderazione nella spesa per beni che era stata stimolata dall'impatto immediato dei controlli sugli incentivi e ora è influenzata dai consumatori che spendono una grande quota del reddito in servizi", conclude Hollenhorst.

La produzione industriale negli Usa è salita dello 0,8% a livello mensile a maggio, superando il consenso degli economisti (+0,5% m/m).

Le scorte delle imprese negli Usa, in termini destagionalizzati, sono diminuite dello 0,2% a livello mensile ad aprile. Il dato è marginalmente sotto le attese del consenso degli economisti, a -0,1%.

Infine l'indice Nahb sull'andamento del mercato immobiliare statunitense nel mese di giugno si è attestato a 81 punti, in calo rispetto al dato di maggio a quota 83 punti. La lettura è inferiore a quanto atteso dal consenso degli economisti, a 83 punti.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

June 15, 2021 12:47 ET (16:47 GMT)