MILANO (MF-DJ)--Ennesimi record per l'S&P 500 e il Nasdaq Composite, nonostante Wall Street vaghi senza una direzione precisa dopo che l'inflazione Usa ha accelerato piú del previsto a giugno, con l'indice core che ha registrato l'incremento annuale piú consistente dal settembre del 1991. Non corrono però solo i prezzi, ma anche i conti delle aziende Usa, con i buoni numeri di Pepsi, Jp Morgan e Goldmas Sachs. Il Dow Jones scende dello 0,14%, mentre l'S&P 500 sale dello 0,12% e il Nasdaq Composite dello 0,44%.

L'inflazione negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,9% a livello mensile a giugno ed è salita del 5,4% su base annuale (+0,4% m/m il consenso).

L'indice dei prezzi al consumo core, attentamente monitorato dalla Fed, è salito dello 0,9% a livello congiunturale ed è aumentato del 4,5% a/a (+0,4% m/m il consenso). I prezzi dell'energia, sempre a giugno, sono saliti dell'1,5%, mentre quelli dei generali alimentari sono aumentati dello 0,8%.

Richard F. Moody, capo economista di Regions Financial Corp., afferma che il principale motore dell'inflazione di giugno "è stato il boom della domanda che ha superato la capacitá delle imprese di tenere il passo". Un altro fattore, aggiunge Moody, è stato il recupero dei prezzi per i viaggi aerei, gli hotel, le auto a noleggio, l'intrattenimento e le attivitá ricreative, tutti servizi duramente colpiti dalla pandemia di Covid-19. "La domanda sta tornando molto rapidamente e le aziende stanno normalizzando i prezzi nel senso che stanno compensando i cali" dall'inizio della pandemia, spiega l'economista. Anche la carenza di approvvigionamento e l'aumento dei costi di spedizione continuano a guidare un rapido aumento dell'inflazione delle merci. I prezzi delle merci, esclusi cibo ed energia, "hanno visto i due maggiori aumenti mensili registrati ad aprile e maggio", conclude Moody.

Il dubbio è ora sulla possibilitá che la lettura di oggi rappresenti il picco e quale impatto avrá sulla politica della Fed. I dati sull'inflazione degli Stati Uniti a giugno "hanno mostrato ampiezza, forza e persistenza delle pressioni inflazionistiche", avverte Aneta Markowska, capo economista di Jefferies. Alcuni aumenti, come i prezzi delle auto, non sono sostenibili e rischiano di invertirsi, ma altri componenti chiave dell'indice, come l'affitto equivalente dei proprietari, "stanno mostrando notevoli pressioni", spiega l'economista.

"Si è tentati di liquidare l'ultima lettura come un altro pezzo unico, dal momento che ci sono stati alcuni contributi fuori misura da piccole categorie. Tuttavia, anche se dovessimo escludere tutti questi componenti, l'inflazione di fondo sarebbe comunque in aumento dello 0,3% su mese o 3,2% annualizzato", continua Markowska. "Data la grave carenza di scorte e nessun segno di indebolimento della domanda, è difficile immaginare che queste pressioni si attenuino nel breve termine".

"Un'altra lettura dell'inflazione esplosiva rende sempre piú difficile per la Fed mantenere la sua posizione secondo cui le letture dell'inflazione elevata sono semplicemente transitorie", avverte James Knightley, Chief International Economist di Ing. Le pressioni sui costi delle imprese "continuano a crescere e le aziende stanno cercando di trasferirle ai clienti in un ambiente di domanda forte", continua l'esperto. Per Knightley, il razionale "per un aumento dei tassi nel 2022 è sempre piú valido".

Per Kathy Bostjancic, capo economista finanziaria degli Stati Uniti presso Oxford Economics, invece, il tasso annuale di inflazione headline statunitense, del 5,4% a giugno, dovrebbe moderarsi nei prossimi mesi. La crescita dei prezzi dovrebbe rallentare nel secondo semestre poichè i forti effetti di base diminuiscono e gli aumenti dei prezzi per auto e camion usati si attenuano, continua Bostjancic. Tuttavia, il tasso di inflazione "è destinato a rimanere elevato fino a quando gli attuali squilibri tra domanda e offerta non saranno gradualmente risolti", continua l'economista. "Mentre condividiamo l'opinione della Fed secondo cui questo non è l'inizio di una spirale inflazionistica al rialzo, speriamo che la crescita dei prezzi rimanga costantemente sopra il 2% fino al 2022", afferma Bostjancic.

"È probabile che il tasso di inflazione headline negli Usa diminuisca durante l'estate e rallenti piú bruscamente in autunno", afferma Pantheon Macroeconomics, dopo che i dati di giugno hanno superato le stime.

Pantheon afferma che l'ultimo dato stato influenzato da un balzo del 10,5% nei prezzi delle auto usate causato principalmente dalla domanda delle societá di autonoleggio che si affrettano a ricostruire le loro flotte alla riapertura dell'economia. Questa dinamica "è destinata a cambiare", continua Pantheon. "I falchi della Fed non apprezzeranno i numeri di oggi, ma il colpo del Covid è chiaro ed evidente e ci aspettiamo che il presidente Powell e la maggior parte degli altri governatori continuino a sostenere che l'aumento si rivelerá transitorio".

Nel frattempo, continuano a giungere sottotraccia segnali di tensioni tra Usa e Cina. Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, l'amministrazione Biden questa settimana lancerá un alert alle aziende Usa che operano ad Hong Kong del rischio che il Governo cinese possa ottenere accesso ai dati conservati nell'ex colonia britannica, concludono gli esperti.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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July 13, 2021 12:39 ET (16:39 GMT)