MILANO (MF-DJ)--Wall Street tratta poco mossa, con l'S&P 500 che si mantiene vicino al record storico aggiornato la scorsa settimana. Mentre prosegue la stagione delle trimestrali, pesano sul sentiment i forti ribassi sulle Borse cinesi e di Hong Kong. Il Dow Jones avanza frazionalmente dello 0,05% e l'S&P 500 dello 0,04%, mentre il Nasdaq Composite scende dello 0,14%.

Male poi le vendite di nuove unitá abitative che sono scese a giugno del 6,6% a livello mensile a 676.000 unitá, al di sotto del consenso degli economisti, fissato a quota 800.000. Il dato di maggio è stato inoltre rivisto al ribasso da 769.000 a 724.000 unitá.

"La settimana inizia con il crollo delle borse cinesi che sta condizionando il sentiment sul mercato. Alla base delle forti vendite l'imposizione da parte delle autoritá locali di restrizioni che hanno interessato diversi settori, a partire dal tech. Da diverso tempo questo settore è sotto stretta osservazione da parte del Governo e questa volta ad essere colpito è stato il colosso Tencent che, oltre a ricevere una multa per comportamenti anticompetitivi, ha ricevuto l'ordine di rinunciare alle proprie licenze musicali", affermano gli startegist di Mps Capital Services.

Oggetto di una maggiore stretta durante il fine settimana è stato anche il comparto dell'educazione privata così come quello immobiliare, con quest'ultimo che ha visto nuove restrizioni riguardanti soprattutto le societá che offrono servizi. In generale, concludono gli esperti, "piú che le misure di per sè, ciò che preoccupa il mercato è che la maggiore regolamentazione da parte della Cina possa avere delle ripercussioni negative sulla crescita, memori tra l'altro dell'agosto del 2015 in cui proprio dalla Cina (in quel caso dalla svalutazione dello yuan), partì una fase di risk-off che coinvolse anche i listini occidentali".

Il contesto sará "instabile per il resto dell'anno poichè i mercati affrontano una crescita non così forte e si aspettano la potenziale riduzione del supporto" delle politiche monetarie e fiscali, commenta Hugh Gimber, strategist di Jp Morgan Asset Management. Inoltre, aggiunge l'esperto, "la diffusione della variante Delta potrebbe mantenere in piedi le restrizioni piú a lungo e alcuni colli di bottiglia nella fornitura potrebbero non durare solo pochi mesi".

Sul fronte della politica monetaria infine, "questa settimana è improbabile che la Fed faccia un chiaro accenno al tapering. Tuttavia, la discussione è ora a buon punto all'interno del Fomc e i dibattiti interni continueranno a concentrarsi su tempi, composizione e ritmo del rientro della normalizzazione della politica monetaria", afferma Alberto Gallo, gestore del fondo Algebris Global Credit Opportunities Fund.

"I funzionari della Fed hanno ripetutamente fatto intendere che daranno un preavviso ai mercati per il tapering, quindi un inizio nel 2022 sarebbe coerente con una comunicazione anticipata nella riunione di settembre, due riunioni prima del 2022 e subito dopo il tanto atteso incontro di Jackson Hole. Il consenso è ora per un tapering di 15 miliardi di dollari a riunione, 10 miliardi in Treasury e 5 miliardi in Mortgage-Backed Securities. C'è qualche dibattito riguardante un tapering piú veloce per gli Mbs, data la forza dei prezzi delle case. Nel complesso, il prossimo incontro non dovrebbe essere un punto di svolta, e le aspettative di crescita e i flussi saranno il principale traino dei tassi per il resto dell'estate", conclude l'esperto.

alb

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July 26, 2021 12:43 ET (16:43 GMT)