Le azioni australiane sono scese venerdì, trascinate al ribasso dai titoli minerari di peso elevato, a causa dei dati economici poco incoraggianti del principale partner commerciale, la Cina, mentre gli investitori a livello globale si sono concentrati sul rapporto occupazionale degli Stati Uniti, dopo che i dati sull'inflazione hanno raggiunto il consenso.

L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,4% a 7.275,4 alle 0127 GMT, dopo quattro sessioni consecutive di guadagni. L'indice ha guadagnato quasi il 2,3% finora nella settimana, dirigendosi verso la sua migliore settimana da metà luglio.

L'attività manifatturiera in Cina si è contratta per il quinto mese consecutivo ad agosto e l'espansione del settore dei servizi ha perso un po' di slancio, mantenendo la pressione sulle autorità affinché forniscano maggiore supporto per sostenere la crescita economica.

A livello globale, gli investitori sono rimasti ottimisti, in quanto i dati sull'inflazione degli Stati Uniti sono stati all'altezza delle stime, sottolineando le aspettative che la Federal Reserve possa mettere in pausa la sua stretta monetaria questo mese.

A Sydney, i minatori sono scesi dello 0,7% dopo che i prezzi del rame sono scivolati durante la notte a causa dei deboli dati manifatturieri della Cina.

I pesi massimi del settore BHP e Fortescue sono scivolati rispettivamente dello 0,8% e del 5,3%.

Le azioni di Fortescue sono scese anche dopo che i media locali hanno riferito che Guy Debelle, l'ex CFO dell'unità di energia verde, ha lasciato il consiglio di amministrazione dell'unità per unirsi all'azienda di minerali critici Tivan Ltd..

I titoli dell'oro hanno perso l'1,1%, con le major del settore Newcrest Mining e Northern Star Resources in calo rispettivamente dell'1,5% e dell'1%.

I titoli del settore sanitario e finanziario hanno perso rispettivamente l'1,4% e lo 0,5%. Le "quattro grandi" banche del Paese sono scese tra lo 0,4% e quasi l'1%.

I titoli energetici sono saliti dell'1,3%, aiutati dai guadagni dei prezzi del greggio statunitense. Woodside Energy e Whitehaven Coal sono saliti rispettivamente dello 0,8% e del 2,4%.

Nel frattempo, le azioni di Ampol Ltd, il maggior fornitore di carburante in Australia, sono scese del 2,7% negli scambi ex-dividendo.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,37% a 11.511,44.