ROMA (Reuters) - La siccità che affligge l'Italia è il risultato dei cambiamenti climatici, il che significa che il Paese deve adattarsi a questa nuova realtà. 

È quanto ha detto a Reuters il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Lollobrigida ritiene che l'Italia debba costruire più bacini per catturare l'acqua piovana, riparare urgentemente le perdite nelle reti idriche, rimettere in sesto le dighe e valutare la possibilità di rimuovere le colture tradizionali, che necessitano molta acqua, dalle aree sempre più aride.

"La siccità non è un'emergenza (una tantum), ma è legata ai cambiamenti climatici", ha specificato il ministro.

Nel 2022 l'Italia ha affrontato la più grave siccità degli ultimi 70 anni e la prolungata aridità invernale fa temere che il 2023 possa essere ancora peggiore, mettendo in stato d'allarme sia il settore agricolo sia quello industriale, entrambi dipendenti da abbondanti riserve d'acqua.

Questo mese il governo ha nominato un commissario che si occupi di gestire la crisi e una task force.

"Noi dobbiamo consumare meglio l'acqua per quota parte in agricoltura, investire su ricerca, nuovi metodi di irrigazione a goccia, irrigazione nel sottosuolo, e organizzarci per utilizzare ogni goccia d'acqua nel modo migliore, senza alcuna dispersione", ha detto Lollobrigida.

Lollobrigida ha affermato che le perdite delle tubature sono un problema importante e che si conta una media del 41,2% di acqua dispersa dalla rete nazionale prima che raggiunga i rubinetti. In confronto, la Germania ha un tasso di dispersione dell'acqua del 6,5%, ha detto il ministro.

Il ministro ha aggiunto che l'Italia ha bisogno di costruire più bacini per raccogliere le precipitazioni, che non hanno registrato una diminuzione radicale, ma si sono verificate con raffiche più brevi e più brusche, come è successo la scorsa settimana in Emilia Romagna, dove hanno provocato alluvioni.

"Abbiamo una captazione delle acque dell'11% e quindi non teniamo l'acqua piovana", ha detto.

Una soluzione rapida sarebbe riparare parte delle quasi 530 dighe italiane che sono in stato di abbandono, ha proposto Lollobrigida, stimando che il 30% delle dighe del Paese sono ostruite.

Pur riconoscendo che i cambiamenti climatici provocati dall'uomo sono la causa della siccità, il ministro ha respinto le critiche secondo cui il governo starebbe cercando di ostacolare gli sforzi dell'Ue per ridurre le emissioni di anidride carbonica e rendere l'economia più sostenibile.

Da gennaio, l'Italia ha chiesto all'Unione europea di allentare sia una direttiva volta a migliorare l'efficienza energetica degli edifici sia i piani per l'eliminazione graduale delle auto con motore a combustione, oltre a ripensare un'iniziativa per ridurre le emissioni industriali.

"Io credo che bisogna essere più pragmatici e meno ideologici", ha detto Lollobrigida, mettendo in guardia dai pericoli di desertificazione dell'industria italiana a seguito dell'imposizione di severi limiti alla riduzione di Co2, quando altri Paesi non fanno altrettanto.

"Se smettiamo di produrre totalmente dal giorno alla notte CO2 e invece dall'altra parte del mondo alcune nazioni moltiplicano le produzioni utilizzando energia a forte impatto ambientale ... non cambia molto anzi probabilmente si peggiora", ha sottolineato.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)