LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio guadagnano terreno e si dirigono verso la terza settimana consecutiva di rialzi con gli operatori che si concentrano sulle potenziali interruzioni delle forniture dovute alle sanzioni e sulle rigide temperature in alcune parti degli Usa e dell'Europa che dovrebbero offrire ulteriore sostengo alle quotazioni.
Intorno alle ore 10,30 italiane i future sul Brent guadagnano 1,66 dollari, o il 2,2%, a 78,59 dollari il barile. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate scambiano in rialzo di 1,63 dollari, pari al 2,2%, a 75,55 dollari il barile.
Nelle tre settimane fino al 10 gennaio, il Brent è salito di quasi il 7%, mentre il WTI è balzato di quasi l'8%.
"Oggi ci sono diversi fattori trainanti. A breve termine, il clima molto freddo negli Stati Uniti fa aumentare la domanda di carburanti. A più lungo termine, il mercato è concentrato sulla prospettiva di ulteriori sanzioni, soprattutto contro l'Iran", ha detto Ole Hansen, responsabile della strategia sulle commodities di Saxo Bank.
In vista dell'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il 20 gennaio, aumentano i timori per le possibili interruzioni dell'approvvigionamento per l'inasprimento delle sanzioni contro l'Iran e la Russia, mentre le scorte di petrolio rimangono basse.
Nel frattempo, il premio del contratto Brent a un mese rispetto al contratto a sei mesi ha raggiunto questa settimana il livello più alto da agosto, indicando potenzialmente una scarsità di offerta in un contesto di aumento della domanda.
I prezzi del petrolio sono saliti nonostante il dollaro statunitense si sia rafforzato per sei settimane consecutive, rendendo il greggio più costoso al di fuori degli Stati Uniti.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)