MILANO (MF-DJ)--Le case automobilistiche nel 2023 vengono messe

sotto pressione dal contesto macro-economico, da normative sempre piú

stringenti e da una concorrenza che - complici questi fattori - sará

sempre maggiore. Bain & Company nota che i volumi nel 2022 sono scesi del

30% rispetto al 2019 e nei prossimi due anni gli utili dei costruttori

potrebbero dimezzarsi.

Con una media di circa l'8,5% di Ebit annuo, le case automobilistiche

hanno negli ultimi tempi registrato utili a livelli record. Bain in uno

studio ad hoc sul settore nota che sulla scia della scarsitá di materiali

dovuta al Covid-19 e dalla successiva carenza di semiconduttori, le

aziende si sono concentrate su modelli di qualitá superiore e sui canali

a piú alto margine, spingendo su prezzi piú alti.

"Dopo un anno nero per il settore, anche se non per le case

automobilistiche, ora anche per i costruttori si prospettano tempi duri",

spiega Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. "Da un lato, l'offerta

di semiconduttori sta migliorando, dall'altro, la situazione economica

generale si sta deteriorando. Di conseguenza, si verrá a creare un clima

ad elevata concorrenza e i prezzi potrebbero tornare a scendere, mentre i

costi aumenteranno a causa dell'inflazione. In questo contesto, nei

prossimi due anni, i margini medi delle case auto potrebbero di fatto

dimezzarsi. A livello globale, i volumi dei produttori saranno impattati

dalla riluttanza dei clienti ad acquistare nuove auto a causa della

situazione economica. In Italia la situazione è anche peggiore, con un

mercato a volumi che ha chiuso il 2022 il 10% sotto i valori registrati

nel 2021, ben -16% solo sul canale privati. A totale, siamo oltre il 30%

sotto ai volumi pre-pandemia del 2019".

Da due anni a questa parte, i fornitori stanno lottando con una

redditivitá in calo. Nei primi tre trimestri del 2022, il loro margine

Ebit medio è sceso a circa il 4,5%. Fino allo scoppio della pandemia,

questo margine era sempre stato compreso tra il 5 e l'8%, da 1 a 2 punti

percentuali al di sopra del margine dei produttori. Le uniche eccezioni

sono state gli anni della crisi finanziaria del 2008 e del 2009.

"Oltre alle conseguenze della pandemia, molti fornitori del settore automobilistico stanno soffrendo per l'interruzione delle catene di fornitura, la carenza strutturale di semiconduttori e il forte aumento dei costi dei materiali e dell'energia, soprattutto a causa del contesto geopolitico europeo. Alcune aziende stanno già lavorando a programmi di efficientamento e trasformazione di vasta portata. Ma molte devono ancora recuperare, anche perchè i fornitori non possono ribaltare sui propri clienti (le case) il 100% degli incrementi", prosegue Di Loreto.

Per molti produttori, l'attenzione è rivolta alla riconversione verso la mobilitá elettrica e ai progressi verso la neutralitá climatica.

"Anche se può sembrare paradossale in tempi di margini alti l'ordine del giorno è ottenere un aumento significativo della resilienza del modello operativo. In sintesi: diventare piú flessibili per poter gestire meglio i cambiamenti futuri. E questo richiede rigorosi programmi di efficienza e trasformazione, oltre a fondamentali miglioramenti strutturali. Il possibile cambio dei modelli distributivi va analizzato anche in questo contesto".

Bain & Company. ha identificato cinque leve che consentiranno alle case di mantenere la propria redditivitá nel miglior modo possibile.

Secondo uno studio ad hoc realizzato sul settore nei prossimi mesi è

necessario provare, per quanto possibile, a mantenere il livello dei

prezzi del recente passato, pur nel contesto descritto. L'industria sta

beneficiando del fatto di essere stata in grado di superare il proprio

modello di business tradizionale - guidato da elevate capacitá produttive

- durante la pandemia. L'attuale situazione, con domanda superiore

all'offerta, ha consentito margini significativamente piú elevati. Per

evitare una ricaduta nel vecchio modello, le strutture organizzative e le

capacitá produttive dovranno essere adattate di conseguenza.

Molte case automobilistiche sono ancora lontane dal raggiungere i loro obiettivi in termini di strutture e costi fissi, obiettivi rimandati sulla scorta dell'effetto prezzo positivo; il loro raggiungimento richiede ora misure di piú ampia portata, ad esempio in termini organizzativi e di adattamento delle capacitá alla pianificazione delle vendite regionali a medio e lungo termine.

La cooperazione è oggi l'elemento fondamentale della catena del valore:

se produttori e fornitori creano collaborazioni mirate, possono ridurre i

costi in modo sostenibile.

cce

MF-DJ NEWS

1118:02 gen 2023


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January 11, 2023 12:04 ET (17:04 GMT)