L'oro ha registrato una ripresa martedì grazie agli acquisti d'occasione, dopo che nella sessione precedente i prezzi avevano toccato il minimo di oltre una settimana, sotto la pressione della tregua sui dazi tra Stati Uniti e Cina che ha stimolato l'appetito per asset più rischiosi, riducendo l'attrattiva del metallo prezioso come bene rifugio.
Alle 06:39 GMT, l'oro spot era in rialzo dello 0,6% a 3.254,39 dollari l'oncia, dopo aver registrato un calo del 2,7% nella sessione precedente.
I futures sull'oro negli Stati Uniti guadagnavano l'1% a 3.258,70 dollari.
Dopo due giorni di negoziati a Ginevra, Stati Uniti e Cina hanno annunciato una riduzione dei dazi per i prossimi tre mesi: i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi scenderanno dal 145% al 30%, mentre quelli cinesi sulle importazioni dagli USA passeranno dal 125% al 10%, dando impulso ai mercati azionari globali. [MKTS/GLOB]
Il mese scorso, Stati Uniti e Cina avevano imposto dazi reciproci, innescando una guerra commerciale.
«Si stanno verificando acquisti di valore sull'oro ai livelli attuali, il che contribuisce a sostenere il prezzo, nonostante le prospettive generalmente migliori per la crescita globale grazie ai rapporti più distesi tra USA e Cina», ha dichiarato Tim Waterer, Chief Market Analyst di KCM Trade.
«Il movimento di consolidamento del dollaro ha permesso al prezzo dell'oro di registrare un lieve rialzo.» [USD/]
La governatrice della Federal Reserve, Adriana Kugler, ha affermato che la sospensione dei dazi sulle importazioni riduce la probabilità che la banca centrale statunitense debba tagliare i tassi d'interesse in risposta a un rallentamento economico.
I trader attendono il report sull'Indice dei Prezzi al Consumo degli Stati Uniti, previsto per la giornata, in cerca di nuovi segnali sulla traiettoria della politica monetaria della Fed.
Il mercato si aspetta un taglio dei tassi di 55 punti base quest'anno da parte della Fed, a partire da settembre.
«Se i dati sull'inflazione dovessero risultare inferiori alle attese, questo potrebbe togliere slancio al dollaro USA e consentire all'oro di avanzare ulteriormente», ha aggiunto Waterer.
L'oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio in tempi di incertezza politica ed economica, tende a beneficiare di un contesto di tassi d'interesse bassi.
Nel frattempo, Citi prevede una fase di consolidamento a breve termine nella fascia tra 3.000 e 3.300 dollari, abbassando il target di prezzo a 0-3 mesi a 3.150 dollari.
L'argento spot è salito dell'1,5% a 33,10 dollari l'oncia, il platino è avanzato dell'1,2% a 987,85 dollari e il palladio ha guadagnato lo 0,6% a 950,95 dollari.