BALERNA (awp/ats) - Valcambi lascia con effetto immediato l'Associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP). La raffineria d'oro momò, la più grande al mondo, ha presentato ieri le proprie dimissioni a causa di "differenze inconciliabili", comunica oggi l'organizzazione di settore.

Al termine dei colloqui fra le parti, è stato stabilito come un proseguimento della collaborazione fosse impensabile, si legge in una nota. L'ASFCMP ha preso atto della decisione dell'azienda di Balerna.

L'oro di dubbia provenienza non ha posto in Svizzera e l'ASFCMP si aspetta che i suoi membri agiscano con la massima cautela e si astengano in caso di dubbio, ha sottolineato il suo presidente, Christoph Wild, in una presa di posizione inviata all'agenzia AWP.

Valcambi ha da parte sua fatto sapere di non essere d'accordo con la volontà di alcuni membri del consiglio di amministrazione dell'ASFCMP di escludere alcuni Paesi di origine. Secondo l'azienda ticinese questa è una conferma implicita dell'incapacità di effettuare una diligenza ragionevole in funzione dei rischi.

Recentemente, l'industria è stata ripetutamente attaccata da organizzazioni non governative. Esse criticano la mancanza di trasparenza nelle relazioni commerciali e chiedono leggi più severe sul controllo dei metalli preziosi.

Nel caso specifico, lo scorso settembre la stampa aveva svelato che, contrariamente ai proprio impegni pubblici, Valcambi ha continuato dal 2019 a importare l'oro della Kaloti, società di Dubai. Quest'ultima è al centro di scandali legati al riciclaggio di denaro e al commercio di oro proveniente da zone di guerra.

L'ASFCMP è stata fondata nel 1978 e ora riunisce 14 imprese attive nella lavorazione e nel commercio di metalli preziosi. In un codice di condotta firmato congiuntamente, vengono regolamentati gli standard da rispettare, soprattutto per quanto riguarda l'etica. Si parla ad esempio di "rigoroso rispetto e sviluppo delle normative", di "uso responsabile delle risorse" e di "sforzi in nome della trasparenza".