L'indice blue-chip CSI300 ha chiuso in rialzo dell'1,25%, a 5.132,71 punti. Nonostante la forte performance di oggi, l'indice è comunque sceso dell'1,5% per l'anno e oltre il 13% al di sotto dei picchi raggiunti a febbraio.

L'indice di riferimento Shanghai Composite è salito dello 0,67% a 3.547,84 punti, mentre l'indice più piccolo di Shenzhen ha chiuso in rialzo dell'1,93%, e l'indice ChiNext Composite delle start-up del 3,68%.

Analisti ed economisti hanno attribuito i guadagni agli sforzi della Cina per sostenere lo slancio della ripresa economica, con la Banca Popolare Cinese(Pboc) che ha annunciato che ridurrà la quantità di denaro che le banche devono detenere come riserva (l'Rrr), liberando circa 1.000 miliardi di yuan di liquidità a lungo termine per sostenere l'economia.

Nel frattempo, i mercati sono rimati pressoché indifferenti alla decisione dell'amministrazione Biden di venerdì di aggiungere 14 società cinesi e altre entità alla lista nera economica per presunte violazioni dei diritti umani e per la sorveglianza ad alta tecnologia nello Xinjiang.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,62%, a 27.515,24 punti.

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)