L'indice delle blue-chip CSI300 ha chiuso intorno alla parità a 5.102,47, così come l'indice Shanghai Composite, invariato a 3.525,10.
Per quanto riguarda l'intera settimana il CSI300 è crollato del 2,3% e il SSEC ha perso l'1,8%, archiviando in entrambi i casi la terza settimana consecutiva di perdite.
I titoli legati ai veicoli di nuova energia hanno registrato un balzo, con l'indice dei veicoli di nuova energia del CSI che è avanzato del 4,6%, grazie a previsioni di vendita molto positive.
Secondo analisti e trader le eccessive valutazioni di alcuni settori in forte crescita, tra cui il comparto di nuova energia, i titoli healthcare e le aziende legati ai consumi, sono diventati una fonte importante di timori per gli investitori, vista la mancanza di una spinta al rialzo.
A pesare sul dato settimanale anche le tensioni tra Pechino e l'Occidente.
La Cina ha condannato lunedì un comunicato congiunto dei leader del gruppo dei sette Paesi maggiormente industrializzati al mondo, che ha criticato Pechino in merito a una serie di questioni, definendolo una evidente interferenza negli affari interni del Paese.
In controtendenza i titoli tech, che hanno brillato durante tutta la settimana sui segnali di maggiori politiche si sostegno da parte di Pechino.
L'indice tech di Shanghai STAR50 ha chiuso a +1,4% sulla scia dello STAR Market, archiviando così la sesta settimana consecutiva in rialzo.
L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dello 0,9%, a 28.801,27 punti.