ZURIGO (awp/ats) - Apertura in ribasso per la borsa svizzera nella seduta di metà settimana: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 10'391,97 punti, in flessione dello 0,81% rispetto a ieri.

Wall Street ha chiuso ieri in rosso (Dow Jones -1,01% a 30'706,23 punti, Nasdaq -0,95% a 11'425,05 punti) e negative si sono mostrate oggi anche le piazze asiatiche, a cominciare da Tokyo (Nikkei -1,36% a 27'313,13 punti).

"Calma e gesso", è il motto del momento fra gli investitori: la cautela è d'obbligo prima di conoscere (stasera alle 20.00) le prossime mosse della Federal Reserve americana, che dovrebbe alzare i tassi di 0,75 punti. Domani poi toccherà alla Banca nazionale svizzera (BNS) dire la sua: si prevede la fine dell'era dei tassi negativi.

Le strette monetarie appaiono necessarie per lottare contro l'inflazione, che non sembra voler calare. Questo fa sorgere naturalmente timori riguardo alla tenuta della congiuntura, con effetti a cascata sugli utili aziendali. Non aiuta, nel quadro generale, la notizia della mobilitazione parziale dell'esercito in Russia, per far fronte alla situazione in Ucraina.

Sul fronte interno arretra in modo netto Richemont (-3,28%), che da oggi viene però negoziata senza la cedola del dividendo di 3,25 franchi. Fra gli altri valori SMI il più ispirato è Novartis (-0,20%), mentre il meno convincente appare Logitech (-1,77%). Nel mercato allargato Kühne+Nagel (+0,09%) è in lieve rialzo malgrado un abbassamento di obiettivo di corso deciso da Goldman Sachs, mentre Idorsia (dato non ancora disponibile) potrebbe soffrire per un giudizio di Morgan Stanley.