ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia la seconda settimana di dicembre con una seduta all'insegna della calma: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'694,43 punti, in flessione dello 0,18% rispetto a ieri. Sull'arco di sette giorni l'SMI ha perso lo 0,7%.

In assenza di stimoli particolari gli operatori hanno già cominciato a trarre i primi bilanci relativi al 2024. Ieri la Banca nazionale svizzera (BNS) e la Banca centrale europea (Bce) hanno abbassato i tassi, la BNS in modo anche più marcato di quanto atteso, e un taglio è atteso la settimana prossima anche da parte della Federal Reserve. Secondo gli esperti l'evoluzione in atto dovrebbe avere un effetto positivo sui prezzi delle azioni anche per il prossimo anno. È infatti probabile che torni a prevalere il cosiddetto "principio TINA" (There Is No Alternative, non ci sono alternative): con i tassi di interesse ai minimi storici le obbligazioni diventano meno appetibili delle azioni.

Nelle prossime sedute però non è atteso un gran movimento. "Il 2024 è finito, nessuno qui crede in un rally di fine anno", ha affermato un trader. Una situazione insomma ben diversa che su altre piazze: sia Wall Street che Francoforte hanno di recente raggiunto quotazioni record. Il mercato elvetico si appresta per contro a mettere a segno un incremento annuale di solo il 5%.

A livello di singoli titoli oggi al centro dell'attenzione figurava Swiss Re (+4,50% a 133,55 franchi), che si è prefissata l'obiettivo di un utile di 4,4 miliardi di dollari nel 2025 e che ha annunciato una crescita dei dividendi. Bene orientati si sono rivelati anche gli altri due assicurativi, Swiss Life (+0,93% a 693,60 franchi) e Zurich (+0,91% a 552,80 franchi), mentre minore dinamismo è stato mostrato, sempre in ambito finanziario, da UBS (-0,49% a 28,48 franchi) e Partners Group (-1,56% a 1264,50 franchi).

Qualche realizzo di guadagno ha interessato Lonza (-2,81% a 532,80 franchi), che ieri era salita del 5% nella giornata degli investitori. In modo non perfettamente unitario hanno terminato i valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-0,42% a 51,60 franchi), Geberit (-1,61% a 538,20 franchi), Holcim (-0,07% a 90,12 franchi), Kühne+Nagel (+0,78% a 206,60 franchi) e Sika (-1,04% a 228,20 franchi).

Hanno pesato negativamente sul listino Novartis (-0,36% a 87,74 franchi) e Roche (-0,90% a 253,20 franchi), mentre ha tenuto il terzo peso massimo, Nestlé (+0,37% a 75,18 franchi), che si appresta peraltro a chiudere un 2024 da dimenticare: attualmente la performance è del -23%.

Nel mercato allargato va segnalato il crollo di Mobilezone (-16,46% a 11,98 franchi), che ha lanciato un avvertimento sugli utili. Galderma (+0,07% a 90,27 franchi) ha beneficiato poco di una raccomandazione nell'Ue per il Nemolizumab, un preparato per il trattamento del prurito di persone affette da dermatite. SoftwareOne (+6,06% a 6,48 franchi) ha da parte sua annunciato che le discussioni in vista di una possibile fusione con la società informatica norvegese Crayon Group sono a uno stadio avanzato.