ZURIGO (awp/ats) - Seduta in rialzo per la borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'127,77 punti, in progressione dello 0,45% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,47% a 14'199,52 punti.

Il mercato archivia così un mese di novembre che, tirate le somme, si è rivelato positivo, come già lo era stato ottobre. Il nervosismo che aveva caratterizzato l'inizio di settimana in relazione alla situazione sul fronte Covid in Cina sembra almeno in parte essersi dissolto.

Il rallentamento dell'inflazione nell'Eurozona (scesa al 10,0%) è stato accolto favorevolmente. È comunque opinione comune che il livello del rincaro sia ancora troppo elevato per indurre la Banca centrale europea (Bce) a rallentare il ritmo di rialzo dei tassi. Sempre in materia di politica monetaria l'attenzione è concentrata sul discorso che terrà stasera il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

Sul fronte congiunturale sono giunti segnali discordanti: nel settore privato americano sono stati creati meno impieghi di quanto atteso, ma l'economia a stelle e strisce nel suo complesso è cresciuta più di quanto ci si aspettasse nel terzo trimestre. Qualche ulteriore indicazione in materia potrebbe giungere in serata con la pubblicazione del Beige Book, il rapporto della Fed sullo stato dell'economia statunitense.

Se il piatto internazionale si è rivelato ricco, quello domestico ha lasciato un po' a desiderare: scarse si sono infatti rivelate oggi le notizie riguardanti i titoli principali svizzeri. Sorvegliata speciale era ancora una volta Credit Suisse (-2,76% a 2,82 franchi), che non è ancora riuscita a stabilizzarsi, dopo aver perso nelle prime due sedute della settimana rispettivamente il 9% e il 4%: il titolo ha segnato un nuovo minimo di sempre proprio a 2,82 franchi.

Poco ispirata si è mostrata anche UBS (-0,72% a 17,23 franchi), mentre Richemont (+3,42% a 124,06 franchi) ha continuato ad approfittare della prospettiva di un allentamento delle misure anti-pandemia in Cina. In ordine sparso si sono mossi i pesi massimi Nestlé (+0,97% a 112,34 franchi), Roche (-0,47% a 307,80 franchi) e Novartis (+0,42% a 83,65 franchi). Dal mercato allargato non sono giunti echi degni di nota.