ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia con una seduta in rialzo un mese di novembre assai positivo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'854,32 punti, in progressione dello 0,48% rispetto a ieri.

Il mercato è partito in modo titubante, ma ha poi guadagnato costantemente terreno, chiudendo l'undicesimo mese dell'anno con una performance del +4,5%.

Gli investitori hanno preso atto con favore del rallentamento generalizzato dei prezzi: nell'Eurozona l'inflazione è scesa al 2,4% in novembre, mentre negli Stati Uniti il rincaro misurato dall'indice PCE (Personal Consumption Expenditures) - che la Federal Reserve utilizza come uno dei principali indicatori - si è attestato al 3,5% in ottobre. Gli investitori accarezzano così l'idea che le banche centrali tornino a tagliare i tassi già a partire dal 2024.

Un certo sostegno è arrivato anche dal fronte geopolitico, sempre fondamentale per le ripercussioni sul prezzo del petrolio, con il prolungamento della tregua a Gaza. In ambito congiunturale gli ultimi dati sul mercato del lavoro americano sono risultati in linea con le attese.

A livello di singoli titoli si è messa in mostra UBS (+3,05% a 24,63 franchi), che per la prima volta da oltre 15 anni è tornata a superare i 24 franchi, anche sulla scia di un commento favorevole di JPMorgan. Ben orientata, nello stesso comparto finanziario, è apparsa pure Swiss Re (+0,49% a 103,25 franchi).

ABB (+1,82% a 34,71 franchi) ha annunciato oggi nuovi nuovi e più ambiziosi obiettivi in materia di fatturato e di margini operativi: l'azione è così risultata più tonica di altri valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali Kühne+Nagel (-1,17% a 253,20 franchi), Holcim (+0,63% a 64,30 franchi) e Sika (+0,17% a 237,20 franchi).

Poco dinamici si sono mostrati i pesi massimi difensivi Roche (-0,15% a 236,05 franchi), Novartis (+0,33% a 85,12 franchi) e Nestlé (+0,22% a 99,35 franchi).

Nel mercato allargato VAT (+4,50% a 406,50 franchi) ha annunciato la fine del lavoro ridotto per 650 dipendenti, grazie a un miglioramento degli ordinativi, mentre Medacta (+0,34% a 117,80 franchi) ha informato su un ampliamento delle capacità produttive a Rancate. Julius Bär (+1,94% a 44,24 franchi) è apparsa in recupero, dopo aver vissuto sedute difficili sulla scia dei gravi problemi di Signa, il gruppo immobiliare austriaco a cui la banca zurighese ha prestato soldi.