ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia un turbolento mese di settembre con una seduta in rialzo - la seconda migliore del mese - che permette di segnare una settimana positiva. L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'267,55 punti, su dell'1,39% rispetto a ieri.

Il listino allargato SPI ha guadagnato l'1,48% a 13'166,38 punti.

Gli investitori hanno preso atto degli ennesimi nuovi record dell'inflazione, sia nell'Eurozona che in Germania: in entrambi i casi il rincaro in settembre si è attestato al 10,0%. Dagli Usa invece è arrivato l'indice dei prezzi PCE, quello maggiormente seguito dalla Federal Reserve, che si è attestato al 6,2%, un livello più alto del 6,0% previsto, ma inferiore al 6,4% di agosto.

Secondo gli analisti alla luce di queste indicazioni la Federal Reserve proseguirà nelle strette monetarie, con effetti a cascata sul mercato azionario: in questo comparto l'atmosfera generale viene descritta come tuttora negativa, come non si vedeva dai tempi della crisi finanziaria del 2008. Non aiuta peraltro la situazione geopolitica, con il braccio di ferro fra Russia e Occidente che appare sempre più intenso.

Malgrado ciò i singoli titoli hanno oggi potuto tirare un po' il fiato: a cominciare da Credit Suisse (+3,87% a 3,98 franchi), che ha cercato un rimbalzo e si è rivelata più tonica di UBS (+0,80% a 14,48 franchi). Anche Partners Group (+3,79% a 804,60 franchi) è apparsa in cerca del recupero, mentre non perfettamente unitari hanno terminato gli assicurativi Swiss Life (+2,21% a 438,50 franchi), Zurich (-0,13% a 395,00 franchi) e Swiss Re (+1,22% a 73,16 franchi).

ABB (+1,78% a 25,80 franchi) ha annunciato la cessione della rimanente quota in Hitachi Energy e un accantonamento da 325 milioni di dollari per un caso di corruzione in Sudafrica. Lo stesso orientamento positivo è stato mostrato anche da altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali Holcim (+2,42% a 40,98 franchi), Sika (+3,96% a 200,70 franchi) e Geberit (+3,89% a 427,50 franchi).

Nel comparto farmaceutico Alcon (+4,97% a 58,14 franchi) e Lonza (+3,84% a 486,30 franchi) si sono messe in mostra ancora più di Novartis (+0,81% a 75,53 franchi) e Roche (+1,00% a 323,45 franchi). Un po' meno ispirato è apparso un altro peso massimo difensivo quale Nestlé (+0,49% a 107,08 franchi).