ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia con una seduta in rialzo una settimana piuttosto negativa: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'967.20 punti, in progressione dello 1,48% rispetto a ieri.
Nel pomeriggio il mercato azionario elvetico si è mostrato solido in tutti i settori e l'SMI ha ampliato significativamente i suoi guadagni nelle ultime ore, superando ampiamente la soglia degli 11'900 punti e arrivando a sfiorare quota 12'000 in chiusura. Gli ambienti azionari parlano di un marcato contromovimento tecnico: anche se gli spunti provenienti dagli Stati Uniti sono negativi, secondo un trader il mercato era abbastanza maturo per procedere a una ripresa dopo i deboli giorni precedenti.
In generale, tuttavia, la maggior parte degli operatori di mercato è ancora piuttosto nervosa e cauta, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali USA della prossima settimana. I dati sul mercato del lavoro statunitense per il mese di ottobre pubblicati nel primo pomeriggio - dati che sono sempre oggetto di meticolose analisi per le possibili implicazioni sulla politica dei tassi della Fed - hanno avuto poca influenza sugli scambi in Svizzera. Tuttavia, i dati sono caratterizzati da effetti speciali come gli uragani o lo sciopero della Boeing, il che rende l'interpretazione un po' più difficile per gli operatori.
Sul fronte interno solo un titolo si è mosso in controtendenza chiudendo le contrattazioni in rosso. Si tratta di Geberit (-1,0%, a 535,40 franchi), azienda che ieri ha registrato un forte rialzo in seguito alla pubblicazione dei dati trimestrali.
Sull'altro fronte ha realizzato i guadagni maggiori Lonza (+3,08%, a 549 franchi), senza che siano ragioni reali che spieghino l'ottima performance. Le azioni del fornitore di prodotti farmaceutici sono state la blue chip con la migliore performance di quest'anno, con un guadagno di oltre il 50%. Secondo un trader, questa è probabilmente una delle ragioni del successo odierno.
Anche i titoli bancari Julius Baer (+3,11%, a 54,30 franchi) e UBS (+2,11%, a 27,10 franchi) hanno beneficiato fortemente della ripresa generale. L'istituto di Sergio Ermotti, in particolare, aveva ceduto molto mercoledì e giovedì, nonostante i buoni dati trimestrali presentati. Anche Swisscom (+1,24%, a 532,50 franchi) rientra in questa categoria. Ieri aveva perso circa il 5% nonostante i dati trimestrali non troppo deboli.
Per quanto concerne i pesi massimi difensivi come Roche (+1,94%, a 273,10 franchi), Novartis (+1,80%, a 95,49 franchi) e persino Nestlé (+1,40%, a 82,72 franchi), pure essi sono stati coinvolti nella tendenza al rialzo. Novartis ha subito un brusco crollo questa settimana in seguito ai dati e all'aggiornamento delle prospettive, mentre Nestlé ha toccato ieri un nuovo minimo pluriennale.
Nel mercato allargato vanno segnalate le difficoltà di Meyer Burger (-1,62%, a 1'453 franchi) che dopo aver presentato dati semestrali in profondo rosso è sprofondata in territorio negativo arrivando a toccare quota -20% in prima mattinata per poi tornare vicino alla linea di demarcazione in serata.