ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in ribasso, per la terza volta questa settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'414.38 punti, in flessione dello 0,23% rispetto a ieri.

Sul mercato si è respirata una scarsa propensione al rischio, in vista della cruciale giornata di domani, quando negli Stati Uniti sarà pubblicato l'indice dei prezzi PCE, quello preferito dalla Federal Reserve: il dato potrebbe aiutare a determinare le aspettative in materia di taglio dei tassi d'interesse.

Nel frattempo l'ultima stima sul prodotto interno lordo (Pil) americano nel quarto trimestre si è discosta molto poco da quella precedente e non ha quindi inciso sui corsi. Gli investitori hanno quindi continuato a tenere d'occhio i vari focolai di crisi.

In Svizzera la giornata si è rivelata ricca di notizie concernenti le blue chip. I riflettori erano in primo luogo puntati su Swisscom (-1,37% a 503,00 franchi), che ha annunciato l'intenzione di rilevare Vodafone Italia per 8 miliardi di euro, per poi fonderla con la filiale Fastweb.

Molto bene sono stati accolti i dati annuali di Alcon (+5,24% a 74,66 franchi), mentre non altrettanto si può dire per quelli di Holcim (-0,06% a 70,74 franchi), che ha arrancato dietro ad altri valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (+0,40% a 40,35 franchi) e Kühne+Nagel (+2,12% a 294,50 franchi), mostrandosi comunque più tonica di Sika (-1,09% a 253,60 franchi).

Nestlé (-1,74% a 92,05 franchi) ha segnato un nuovo minimo dell'anno e scarsamente dinamici si sono mostrati anche gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,72% a 90,00 franchi) e Roche (-0,41% a 231,00 franchi). In ambito finanziario ha convinto Swiss Re (+0,76% a 105,80 franchi), mentre UBS (+0,12% a 25,17 franchi) ha marciato sul posto.

Nel mercato allargato hanno informato sull'andamento degli affari varie imprese, fra cui Bossard (-2,84% a 205,50 franchi) e Implenia (+0,97% a 31,35 franchi).