ZURIGO (awp/ats) - Seduta negativa per la borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'401,99 punti, in flessione dello 0,30% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,25% a 14'640,01 punti.

Dopo aver toccato ieri un massimo da sei mesi il mercato elvetico è sembrato orientato a prendersi una pausa, tanto più che si fanno più insistenti le voci di chi osserva come l'inizio anno si sia rivelato fin troppo euforico: l'SMI è salito del 6%.

Eppure gli operatori parlano di un'atmosfera di fondo tuttora positiva, con un ottimismo che non è stato intaccato né dalle ultime informazioni sulla crescita cinese, che sulla scia della politica di tolleranza zero nei confronti del Covid si è rivelata la più bassa dai tempi di Mao, né dall'inflazione tuttora alta in Germania (8,6% in dicembre).

Intanto sempre più in primo piano si presenta la stagione dei risultati aziendali: domani Richemont (-1,40% a 137,00 franchi) informerà sull'andamento degli affari - gli analisti si attendono una forte progressione dei ricavi - e il giorno seguente toccherà a Geberit (-0,50% a 494,70 franchi) rendere noti i suoi conti.

Nei giorni in cui Davos diventa la capitale della finanza mondiale non sono mancati gli interventi di esponenti di spicco di UBS (+0,54% a 19,59 franchi) e Credit Suisse (+0,28% a 3,19 franchi). Sorvegliata speciale era oggi anche ABB (+1,32% a 31,58 franchi), favorita dai commenti degli analisti sulla scia delle riaperture in Cina dopo la politica zero Covid. Hanno per contro inciso negativamente sul listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,50% a 114,60 franchi), Roche (-0,03% a 294,50 franchi) e Novartis (-0,71% a 85,61 franchi).

Nel mercato allargato Lindt & Sprüngli (+0,20% a 99'800,00 franchi) ha visto le vendite aumentare ulteriormente nel 2022, sfiorando i 5 miliardi di franchi. Anche Forbo (-6,08% a 1119,51 franchi) ha fatto progressi sul fronte dei ricavi, ma l'utile è sceso sulla scia dell'incremento dei costi e dell'impatto di oneri legati al ritiro dalla Russia.