ZURIGO (awp/ats) - Ancora una seduta negativa per la borsa svizzera, la quarta consecutiva: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'009,95 punti, in flessione dello 0,89% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,98% a 14'019,42 punti.

Il mercato ha inizialmente puntato costantemente verso il basso, arrivando anche a toccare un minimo di giornata solo per un soffio sopra gli 11'000 punti SMI, ma nel pomeriggio è intervenuta una parziale ripresa, sino al tonfo degli ultimi minuti. Stando agli operatori il quadro generale è sostanzialmente immutato, orientato all'attesa.

In particolare rimangono i timori relativi a ulteriori bruschi aumenti dei tassi di interesse, in vista della riunione della Federal Reserve della settimana prossima. Più che l'annunciato ritocco - è previsto un rialzo di 50 punti base - l'attenzione si concentrerà sulle parole del presidente Jerome Powell, che fornirà indicazioni di massima sui passi successivi. Molti ritengono che proprio quel discorso sarà decisivo per sapere se i mercati potranno avviarsi verso un rally di fine anno.

Fino ad allora comunque qualche impulso positivo potrebbe arrivare dall'allentamento della rigida politica zero Covid in Cina. Tuttavia dal paese a partito unico non arrivano solo buone nuove: è notizia di oggi che in novembre le esportazioni hanno subito un nuovo brusco calo. Secondo gli esperti questo si spiega anche con la debolezza della domanda globale, dovuta all'elevata inflazione e alla guerra in Ucraina, nonché ai problemi delle catene di approvvigionamento. C'è quindi chi al momento preferisce portare il fieno in cascina: qua e là sono scattati i realizzi di guadagno, dopo il buon andamento dei corsi che ha caratterizzato gli ultimi mesi.

A livello di singoli titoli Novartis (+0,59% a 85,78 franchi), che ha reso noto risultati positivi di uno studio su un preparato contro il cancro al seno, si è rivelata decisamente più tonica degli altri due pesi massimi difensivi, Nestlé (-2,08% a 109,26 franchi) e Roche (-0,56% a 303,50 franchi). In difficoltà si è trovata Lonza (-2,75% a 467,60 franchi), su cui ha influito un avvertimento sugli utili diffuso dal concorrente francese Euroapi.

Partners Group (-0,71% a 872,40 franchi) ha venduto una piattaforma energetica a una società australiana. Nello stesso comparto finanziario hanno arretrato i bancari Credit Suisse (-3,55% a 2,85 franchi) e UBS (-1,36% a 17,09 franchi). Logitech (-2,18% a 55,72 franchi) ha da parte sua sofferto il momento negativo che sta caratterizzando i valori tecnologici.

Il medesimo effetto è stato osservato, nel mercato allargato, in relazione a AMS Osram (-5,58% a 6,74 franchi). Polypeptide (+3,20% a 24,50 franchi) sembra invece aver ritrovato un terreno solido su cui costruire, dopo il crollo seguito all'avvertimento sugli utili di inizio mese.