ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in ribasso anche la terza seduta della settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'383,14 punti, in flessione dello 0,89% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,99% a 14'967,68 punti.

Il grande fattore di incertezza che pesa sui mercati è rappresentato dal perdurare della controversia sul debito negli Stati Uniti. Il nervosismo cresce man mano che si avvicina il giorno di una potenziale insolvenza: secondo le previsioni del Dipartimento del tesoro il governo rischia di non avere più soldi a disposizione a partire dall'inizio di giugno.

I corsi sono stati negativamente influenzati anche dall'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, peggiore delle attese, e dal dato relativo all'inflazione nel Regno Unito in aprile, che ha sì rallentato (all'8,7%), ma meno di quanto si aspettassero gli esperti.

Al centro dell'attenzione è inoltre rimasta la politica monetaria: in serata la Federal Reserve pubblicherà i verbali dell'ultima riunione. Gli investitori sperano di trovare indicazioni sulla prossima decisione in materia di tassi d'interesse, prevista per metà giugno. Di recente le dichiarazioni di diversi membri dell'istituto hanno mostrato che vi sono opinioni divergenti riguardo alla necessità di un ulteriore aumento dei tassi per lottare contro il rincaro.

La prospettiva di un indebolimento della congiuntura mondiale ha messo sotto pressione i valori particolarmente dipendenti dai cicli economici quali ABB (-1,47% a 32,78 franchi) e Sika (-1,16% a 247,30 franchi). Vendite hanno interessato anche il comparto del lusso, con Richemont (-2,93% a 144,10 franchi) che si è trovata a ripiegare, dopo che nelle ultime settimane aveva beneficiato di una tendenza rialzista.

Scarsamente ispirati sono apparsi i bancari UBS (-1,41% a 17,86 franchi) nonché Credit Suisse (-1,54% a 0,79 franchi) e ancora più in difficoltà, nel ramo finanziario, si è rivelata Partners Group (-4,22% a 825,40 franchi).

In contro tendenza si è mossa Roche (+0,79% a 288,80 franchi) e una certa resistenza contro la corrente generale è stata offerta dagli altri due pesi massimi difensivi, Nestlé (-0,18% a 112,22 franchi) - al centro di una indagine sulla concorrenza negli Stati Uniti - e Novartis (-0,24% a 90,59 franchi).

Nel mercato allargato Julius Bär (-2,48% a 56,74 franchi) ha visto proseguire il momento negativo dopo gli ultimi dati sugli afflussi di denaro, risultati inferiori alle attese, tenuto conto delle vicissitudini di Credit Suisse. SGS (+1,24% a 81,70 franchi) ha invece potuto approfittare delle cifre positive diffuse dal concorrente Intertek, in particolare riguardo agli sviluppi in Cina. Vontobel (-5,69% a 58,00 franchi) ha annunciato che il suo attuale Ceo Zeno Staub si candiderà al Consiglio nazionale, prospettando le dimissioni per la primavera prossima, mentre Ypsomed (-1,53% a 226,00 franchi) ha presentato i risultati dell'esercizio 2022/2023.