ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera torna a chiudere in ribasso, mettendo fine a una mini-striscia positiva di tre sedute: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'477,69 punti, giù dell'1,07% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,04% a 13'414,98 punti.

Stando agli operatori dopo il rimbalzo delle scorse giornate - più 3% solo ieri - sono subito scattati alcuni realizzi di guadagno. Sui mercati si continua a respirare grande incertezza, con gli investitori sempre più convinti di un prossimo ulteriore rallentamento congiunturale globale. Non è per esempio passato inosservato l'incisivo taglio alla produzione di petrolio deciso dall'Opec+.

L'attenzione è sempre puntata sulle banche centrali e sulla loro capacità di strangolare l'inflazione senza nel contempo togliere il respiro all'economia. Gli ultimi dati sul mercato del lavoro diffusi oggi negli Usa dalla multinazionale Adp mostrano una situazione ancora robusta: forse troppo, nell'ottica di chi detiene azioni.

Perché negli ultimi tempi a stimolare i corsi sono stati proprio alcuni deboli dati macroeconomici americani, che hanno ravvivato le speranze di un approccio meno aggressivo da parte della Federal Reserve in materia monetaria. "Le cattive notizie sono al momento considerate buone, perché potrebbero spingere la Fed a rallentare i ritmi dei rialzi dei tassi", ha sintetizzato un analista di CMC Markets.

Sul fronte interno i riflettori sono rimasti puntati su Credit Suisse (-4,15% a 4,11 franchi), che ieri aveva guadagnato quasi il 9% dopo aver toccato alla vigilia un nuovo minimo di sempre. Poche soddisfazioni ha dato anche UBS (-1,66% a 15,07 franchi) e nello stesso comparto finanziario la giornata si è dimostrata sfavorevole pure per Partners Group (-1,99% a 848,20 franchi).

Tutti in rosso hanno terminato i valori particolarmente sensibili ai rallentamenti congiunturali quali ABB (-1,16% a 25,55 franchi), Holcim (-1,07% a 42,38 franchi) e Sika (-1,77% a 210,40 franchi). Una certa resistenza è stata offerta da Nestlé (-0,39% a 107,06 franchi), ma già più staccati sono apparsi gli altri due pesi massimi difensivi, Novartis (-0,81% a 76,35 franchi) e Roche (-1,43% a 328,00 franchi). Nel mercato allargato si è guardato con attenzione a Bachem (+2,19% a 65,25 franchi), che ha reso noti piani di espansione in Svizzera.