ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera avvia la settimana con una seduta molto nervosa, sulla scia delle turbolenze del settore bancario internazionale. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 10'632,05 punti, in flessione dell'1,24% rispetto a venerdì.

Il listino allargato SPI ha perso l'1,13% a 13'831,10 punti.

Con il fallimento della banca americana Silicon Valley Bank (SVB) su tutte le piazze finanziarie ha cominciato a serpeggiare la paura e non pochi operatori sono tornati con il pensiero al 2008, quando il crollo di Lehman Brothers diede il via a una crisi finanziaria globale. Il presidente americano Joe Biden ha affermato che il sistema bancario statunitense è solido, mentre i responsabili europei si sono affrettati da affermare che non vi è rischio contagio. Gli investitori si sono però rivelati meno convinti e sono fioccati gli ordini di vendita per i valori bancari.

Intanto la nuova realtà di estrema fragilità e incertezza ha reso meno probabili aumenti dei tassi d'interesse da parte delle autorità monetarie: ora non pochi ritengono che la Federal Reserve e la Banca centrale europea (Bce) non potranno più operare le strette che fino a pochi giorni or sono venivano ancora date per scontate, per il timore di arrecare un danno serio all'economia. Questo cambia parecchio le carte in tavola e gli analisti sono chiamati a tracciare nuovi scenari.

In un clima generale tutto orientato all'analisi dei rischi a soffrire maggiormente in Svizzera è stata Credit Suisse (-9,58% a 2,26 franchi), che in giornata è arrivata a perdere oltre il 14%, segnando un nuovo minimo storico a 2,12 franchi, mentre nel contempo i credit default swap (le assicurazioni sul debito) stabilivano un primato. La seduta si è rivelata difficile anche per UBS (-7,66% a 17,71 franchi), come pure per i valori assicurativi Swiss Re (-4,33% a 91,46 franchi), Swiss Life (-3,19% a 559,20 franchi) e Zurich (-2,22% a 423,20 franchi). Nello stesso segmento finanziario in rosso ha terminato pure Partners Group (-2,75% a 792,60 franchi).

La prospettiva di una crisi ha tagliato le gambe anche a valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura quali Holcim (-3,56% a 55,86 franchi) - che oggi ha annunciato un'acquisizione in Messico - e ABB (-2,97% a 30,05 franchi). Hanno per contro sostenuto il listino, evitando perdite ancora maggiori, i colossi difensivi Nestlé (+1,23% a 106,76 franchi), Roche (+0,23% a 264,25 franchi) e Novartis (+0,13% a 74,72 franchi).

Nel mercato allargato Metall Zug (-1,46% a 2030,00 franchi) e Hiag (+0,76% a 79,60 franchi) hanno informato ha informato sull'andamento degli affari.