ZURIGO (awp/ats) - Sesta seduta consecutiva al ribasso per la borsa svizzera, che subisce il peggior arretramento dell'anno: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'448,23 punti, in flessione del 2,13% rispetto a ieri.

Per ritrovare una giornata più negativa bisogna risalire al 15 dicembre 2022, quando l'SMI aveva chiuso a -2,51%. La corrente settimana si sta rivelando di grande sofferenza per gli investitori: lo scarto rispetto alla chiusura di venerdì scorso è già del -4,1%.

L'andamento dei corsi si spiega con un'atmosfera generale assai poco incoraggiante: il pericolo di un'escalation del conflitto in Medio Oriente crea ulteriore incertezza e il corso di petrolio si muove su livelli elevati, cosa che fa crescere ulteriormente i timori sulla tenuta della congiuntura globale.

Alle tensioni geopolitiche si aggiunge poi il significativo aumento delle preoccupazioni riguardo ai tassi d'interesse negli Stati Uniti, dove il rendimento dei titoli decennali del Tesoro è salito ulteriormente. Molti esperti temono che questi aumenti si ripercuotano prima o poi sull'economia. Un segnale in tal senso è il forte calo delle richieste di mutui negli Stati Uniti: e un mercato immobiliare in difficoltà potrebbe innescare una recessione. Intanto in Cina i prezzi degli immobili hanno subito un brusco calo, mettendo in discussione l'efficacia delle misure di sostegno del governo. "Il sentimento è negativo ovunque", ha riassunto un trader.

Il mercato elvetico si è presentato ancora più in rosso delle altre piazze europee perché affossato dai suoi pesi massimi Nestlé (-3,43% a 98,75 franchi) e Roche (-4,41% a 238,45 franchi), che hanno informato sull'andamento degli affari deludendo almeno in parte le aspettative. Non è peraltro andata molto meglio al terzo valore più importante del listino, Novartis (-2,75% a 84,75 franchi).

Le vendite hanno interessato anche i valori più sensibili ai cicli economici quali ABB (-0,95% a 30,26 franchi), Kühne+Nagel (-1,06% a 251,70 franchi) e Holcim (-0,42% a 56,48 franchi). In ambito finanziario Swiss Re (+0,02% a 98,38 franchi) si è difesa solo un po' meglio di UBS (-1,41% a 21,71 franchi).

Lonza (-0,78% a 342,00 franchi) non è ancora riuscita a stabilizzarsi completamente dopo due sedute da dimenticare - la prima delle quali disastrosa, crollo del 16% - sulla scia della giornata degli investitori. Fra i pochi titoli positivi vanno annoverati Richemont (+0,90% a 106,05 franchi), che ha approfittato dei buoni dati sull'export orologiero elvetico, e Sika (+0,88% a 218,20 franchi), che domani diffonderà i dati trimestrali.

Nel mercato allargato hanno pubblicato i dati dopo nove mesi Schindler (+2,76% a 178,60 franchi), Inficon (+2,23% a 1008,00 franchi) e Comet (-3,25% a 187,50 franchi). Clariant (-5,50% a 12,36%) ha invece annunciato di essere stata citata in giudizio da Shell.