ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude quasi invariata, ma per un soffio in rosso, archiviando così la sesta seduta negativa dell'anno: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'404,77 punti, in flessione dello 0,01% rispetto a ieri.

Il listino allargato SPI ha perso lo 0,18% a 14'624,27 punti.

Nelle sale di contrattazione si è fatto riferimento a un atteggiamento più cauto da parte degli investitori, dopo gli ultimi risultati di grandi aziende americane. Non pochi esperti ritengono che l'attuale stagione dei bilanci costituisca un difficile banco di prova per l'umore recentemente più ottimista del mercato azionario.

Dalla Germania è arrivato qualche dato macroeconomico positivo, ma l'inflazione rimane elevata. L'attenzione si concentra così sempre più sugli orientamenti della Federal Reserve e della Banca centrale europea (Bce), che decideranno sui tassi la settimana prossima.

In Svizzera si è messa in mostra Lonza (+7,45% a 522,00 franchi), che ha presentato risultati del 2022 superiori alle aspettative, mentre Givaudan (+0,10% a 2933,00 franchi) ha fatto l'esatto contrario. Sonova (-2,91% a 227,20 franchi) ha sofferto per un cambiamento di raccomandazione operato da Jefferies. Vendite sono state segnalate pure sui bancari UBS (-0,59% a 19,52 franchi) e, soprattutto, Credit Suisse (-2,83% a 3,09 franchi).

Hanno fatto scudo a movimenti ribassisti Nestlé (+0,12% a 112,70 franchi) e Novartis (+0,28% a 85,30 franchi), mentre più staccato ha finito il terzo peso massimo, Roche (-0,61% a 293,60 franchi).

Nel mercato allargato si è trovata sotto pressione Rieter (-11,72% a 102,40 franchi), che ha annunciato un dimezzamento degli ordinativi. In difficoltà è apparsa pure Landis+Gyr (-10,26% a 65,15 franchi), dopo che ha ritoccato al ribasso le previsioni per l'esercizio 2022/2023. Sul fronte opposto vanno segnalate Mikron (+11,86% a 10,00 franchi) ed Emmi (+1,21% a 837,00 franchi), che a loro volta hanno informato sull'andamento degli affari.