ZURIGO (awp/ats) - Dopo una partenza al rialzo la Borsa svizzera ha perso terreno nel corso della mattinata ed è scesa al di sotto della linea di demarcazione per poi recuperate e chiudere con l'indice dei valori guida SMI in crescita dello 0,44% a 12'237,97 punti.
Un po' di sollievo oggi è giunto dal Medio Oriente: l'attacco nel week-end di Israele all'Iran evitando i siti petroliferi ha dato un po' di speranza e ha fatto scendere i prezzi del petrolio. "La risposta mirata (di Israele) agli attacchi iraniani fa sperare in un'attenuazione del conflitto tra i due Paesi, che potrebbe stabilizzare i prezzi del petrolio", ha sottolineato l'analista della società di brokeraggio britannica ActivTrades Frank Sohlleder.
Allo stesso tempo, il mercato si concentra sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. "I mercati guardano con preoccupazione ai piani di Trump su un aumento massiccio dei dazi", con tasse sulle importazioni fino al 60% sui prodotti cinesi, ha detto Sohlleder. Ciò provocherebbe una reazione da parte della Cina e peserebbe sulle catene di approvvigionamento mondiali.
Nei prossimi giorni sono previsti una serie di dati macro tra cui il Pil e l'inflazione dell'Eurozona ma anche degli Stati Uniti. In agenda vi sono poi i trimestrali dei tecnologici a partire da Microsoft. Mentre sul fonte interno domani sono in programma i trimestrali di Novartis e mercoledì di UBS.
Sul listino principale, non in maniera unitaria hanno chiuso i pesi massimi difensivi: unico a segnare una progressione è Novartis (+1,17% a 99,81 franchi), Nestlé e Roche risultano in calo rispettivamente dello 0,17% (84,40 franchi) e dell'1,21% (a 277,80 franchi).
Bene il settore finanziario, dove UBS ha guadagnato lo 0,68% a 28,06 franchi e Partners Group lo 0,67% a 1269,00 franchi, come anche i titoli assicurativi: Swiss Re (+0,94% a 112,80 franchi) , Swiss Life (+0,51% a 715,20 franchi) e Zurich (+0,85% a 523,20 franchi).
I valori particolarmente sensibili alla congiuntura hanno terminato tutti in crescita, con i maggiori guadagni messi a segno da Sika (+1,66% a 251,20 franchi): solo Kühne+Nagel ha terminato invariata a 220,00 franchi.
Fra tutte le bluechip a spiccare di gran lunga è Sonova le cui azioni hanno chiuso in forte progressione (+7,43% a 335,40 franchi) grazie alla notizia secondo la quale l'azienda specializzata in apparecchi acustici ha confermato di essere tornata in affari con il rivenditore statunitense Costco. Un precedente contratto era stato annullato nel novembre 2022 e aveva quindi pesato molto sulle cifre di Sonova.