ZURIGO (awp/ats) - Dopo un inizio di giornata incerto, la Borsa svizzera ha chiuso in positivo. Al termine delle contrattazioni l'indice dei titoli guida SMI guadagnava lo 0,78% a 11'398,44 punti.

Sono stati pochi gli spunti dal punto di vista congiunturale. Fra questi, è stato reso noto che gli investimenti diretti di imprese straniere (Fdi) in Cina sono saliti nel 2023 di appena 33 miliardi di dollari, al livello più basso dal 1993, a sottolineare le sfide di Pechino per attirare nuovi fondi a sostegno della sua economia, tra il calo della fiducia e gli investitori alla ricerca di rendimenti più elevati.

Con la Borsa di Wall Street chiusa per festività, la giornata si è rivelata calma. Secondo gli analisti, i recenti dati sull'inflazione più alti del previsto proprio negli Stati Uniti hanno comunque provocato fantasie che sono andate a impattare sulle borse di tutto il mondo.

Sul fronte delle blue chip elvetiche, a fare la voce grossa sono stati i pesi massimi difensivi: Roche ha guadagnato l'1,67% a 232,00 franchi, Nestlé l'1,50% a 98,61 e Novartis l'1,27% a 89,56.

Contrastato invece il settore assicurativo, con Swiss Re e Zurich in calo rispettivamente dello 0,79% a 100,15 franchi e dello 0,09% a 441,00, e Swiss Life in crescita dello 0,41% a 640,60.

Il bancario UBS ha dal canto suo veleggiato appena sopra la parità con un +0,08% a 24,50 franchi. Fra i titoli positivi vi è da segnalare anche Swisscom (+1,37% a 516,40). Male invece Richemont, maglia nera di giornata (-0,84% a 135,90).