ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia un'altra seduta positiva - la quinta consecutiva - segnando anche un massimo dell'anno: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'456,96 punti, in progressione dello 0,51% rispetto a ieri.

La giornata è partita in sordina, sulla scia di un'unica notizia rilevante, il taglio dei tassi superiore al previsto operato dalla banca centrale cinese, che sta cercando di ravvivare un mercato immobiliare in difficoltà. Per il resto gli investitori erano chiaramente alla ricerca di nuovi impulsi, in una fase in cui in primo piano rimane proprio la politica monetaria: particolare attenzione verrà quindi prestata ai verbali dell'ultima seduta della Federal Reserve che saranno pubblicati domani. Praticamente inesistenti sono stati invece oggi gli spunti di natura macroeconomica provenienti dagli Stati Uniti o dall'Eurozona.

Un certo ottimismo di fondo è bastato comunque in Svizzera per veleggiare verso livelli finora mai visti nel 2024: l'SMI nel pomeriggio ha toccato un massimo a 11'477,47 punti, che equivale al valore più alto dal giugno 2023. A livello di singoli titoli sorvegliata speciale era Richemont (-0,07% a 135,80 franchi), nel giorno della pubblicazione degli ultimi dati sull'export orologiero. In ordine sparso si sono mossi i valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (+0,30% a 40,15 franchi), Holcim (-0,50% a 68,06 franchi), Kühne+Nagel (+0,14% a 284,80 franchi) e Sika (-1,01% a 255,40 franchi).

In ambito finanziario ha arretrato UBS (-0,41% a 24,40 franchi), mentre assai più ispirati sono apparsi gli assicurativi Swiss Re (+2,60% a 102,75 franchi), Swiss Life (+1,28% a 648,80 franchi) e Zurich (+0,77% a 443,90 franchi). Hanno funto da traino Nestlé (+1,00% a 99,60 franchi) e Novartis (+1,35% a 90,77 franchi), mentre un po' meno tonico si è rivelato il terzo peso massimo difensivo, Roche (+0,09% a 232,20 franchi).

Nel mercato allargato Also (-7,81% a 236,00 franchi) ha scontato risultati 2023 inferiori alle aspettative, mentre Oerlikon (+7,30% a 4,17 franchi), ha annunciato delle dismissioni per far fronte al peggioramento dell'andamento degli affari. L'attenzione era concentrata anche su Temenos (-5,64% a 62,24 franchi), che ha diffuso i dati dell'esercizio scorso respingendo nel contempo le accuse di cattive pratiche contabili mosse da Hindenburg Research, società americana specializzata nelle vendite allo scoperto.