MILANO (MF-DJ)--La moda accoglie positivamente il governo Draghi e inizia a riflettere su quali saranno i temi cruciali da mettere sul piatto per rilanciare il Made in Italy. Formazione, sostenibilità, digitalizzazione, innovazione, promozione internazionale saranno i pillar della ripresa, come indicato dai protagonisti del settore, intervistati da MFF.

Tutti concordi nel promuovere la figura di quello che si appresta a diventare il nuovo premier italiano. «Penso che Mario Draghi sia una persona molto competente, una delle eccellenze che abbiamo in Italia, e credo possa essere una persona molto giusta per affrontare la sfida del Recovery fund e quelle che ci attendono per il prossimo anno e mezzo», ha spiegato Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana. «Sono convinto che strutturerà un governo di alte competenze e come moda siamo fiduciosi del fatto che prenderà atto della strategicità di quella che è la seconda industria italiana, duramente colpita dalla pandemia con un calo del fatturato del 27%. Continueremo a spiegare al governo le nostre esigenze e sono convinto che questo nuovo corso possa fare bene non solo alla moda ma a tutta l'Italia che inquesto momento ha bisogno di scelte coraggiose». Sulla leadership del comparto, che necessita di essere tutelata a tutti i costi dopo aver bruciato nel 2020 24 miliardi è concorde Claudio Marenzi, presidente di Pitti immagine.

«Mario Draghi ha parlato di debito buono e debito cattivo. Credo che per sostenere la moda in questo momento si possa decisamente puntare a creare debito buono», ha spiegato. Secondo l'imprenditore, i pillar per fare un buon uso del Recovery fund sono almeno cinque: formazione, sostenibilità, digitalizzazione, innovazione, promozione internazionale. «La formazione è al primo punto, perché sarà il modo per tutelare l'occupazione», ha sottolineato. «La nostra filiera impiega anche 10 anni per formare manodopera qualificata. Che dovrà adeguarsi alle nuove realtà digitali e green». Ovviamente, le perdite di fatturato, che va dal 25 al 40% si abbatterà sull'occupazione, ma impiegare il tempo in cui alcuni dipendenti potrebbero non lavorare attivamente, potrebbe essere un buon modo di investire sul futuro. «Il reshoring, riducendo la contribuzione per le aziende, dovrebbe essere un altro fronte», ha proseguito Marenzi.

Che ha ricordato infine come il commercio abbia sofferto di prolungate chiusure, mentre le fiere sono state del tutto annullate nel formato fisico, ricevendo contributi governativi che sarà utile rinnovare. Quanto alla speranza di fare un Pitti uomo fisico a giugno, Marenzi non ha dubbi: «Eravamo già pronti per febbraio. Siamo ovviamente pronti per quest'estate». Uno sguardo completo sulla filiera è quello di Marino Vago, presidente di Smi-Sistema moda Italia, che ha sottolineato la peculiarità della rete produttiva tricolore del tessile-abbigliamento, l'unica completa rimasta in Europa.

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«Quello che viene spontaneo chiedere a un uomo che si è sempre occupato di numeri come Draghi è di leggere i numeri della moda», ha detto Vago. «Nel 2019, il sistema ha generato 100 miliardi di fatturato, con un'incidenza dell'export pari al 66% e con un contributo di 28 miliardi al salo della bilancia dei pagamenti. Questo ne dimostra la strategicità per l'economia e conferma l'importanza di supportarlo, in questo momento difficilissimo. Il tessile-abbigliamento, insieme al turismo, è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi economica», ha proseguito. «Ma questo non vuol dire che non ci sia lo spirito per guardare avanti. Bisogna mettere a disposizione della filiera tutto quello che serve. Stiamo perciò preparando la "lista della spesa" con le richieste per un piano articolato a sostegno del settore». Ma il lusso made in Italy non è solo moda. Dall'automotive alla nautica, dal food al vino, sono tante le eccellenza rappresentate da Altagamma, il cui presidente, Matteo Lunelli, ha avuto modo di lavorare con Draghi a Londra. «Sono convinto che il prestigio e la credibilità di Mario Draghi a livello internazionale, le sue capacità, la sua competenza e i valori che lo caratterizzano ne fanno il premier ideale per le importanti sfide che l'Italia deve affrontare», ha sottolineato a MFF Lunelli. «È il momento di lavorare tutti per il bene dell'Italia abbandonando logiche di partito e di parte per uno sforzo coeso che riesca a tenere insieme tutte le parti sociali e politiche.

Se gestita con coraggio e competenza, questa fase cruciale per la nostra società e per la nostra economia può portare l'Italia a vivere un nuovo Rinascimento, incentrato sull'eccellenza dei prodotti e dei servizi, sull'innovazione digitale, su un'imprenditorialità più orientata alla sostenibilità e al sociale, e sul rilancio in grande stile del turismo e della reputazione del nostro Paese. I marchi di Altagamma rappresentano 115 miliardi in Italia, valgono circa il 7% del Pil e costituiscono un ecosistema di aziende dal grande potenziale che, pur nel drammatico momento che stiamo vivendo, possono rappresentare oggi una vera e propria locomotiva per l'economia italiana», ha concluso Lunelli.

red/lde

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1009:04 feb 2021

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February 10, 2021 03:07 ET (08:07 GMT)