Clima: Un duro colpo. Il mercato pensava che l'inflazione statunitense avesse iniziato a scendere. I dati di agosto hanno invece dimostrato il contrario. Martedì il divario tra il sentimento degli investitori e la realtà macroeconomica ha provocato un terremoto visibile nel calo di oltre il 4% dell'S&P500 e di oltre il 5% del Nasdaq. Ci vorrà tempo, probabilmente più di quanto si immagini, per piegare i complessi e insidiosi meccanismi dell'inflazione. In un mondo frenetico in cui tutto deve essere spettacolare, la finanza sembrerebbe aver dimenticato che a volte è necessario affrettarsi con lentezza.
Valute: In seguito alla notizia della morte della Regina Elisabetta, l'euro ha recuperato un po' di terreno nei confronti della sterlina, che si è attestata a 0,8746 GBP per euro. Rispetto al biglietto verde, la moneta unica si è più o meno rimessa in pari. Le banche centrali fanno a gara di durezza, il ché ha creato una sorta di status quo questa settimana. Tuttavia, le turbolenze sui mercati azionari tendono a spingere gli investitori a tornare verso gli asset meno rischiosi, per cui al momento c'è un sostengo di base al dollaro americano. Tassi: L'annuncio di un'inflazione superiore alle attese negli Stati Uniti ad agosto ha fatto salire i rendimenti del debito statunitense al 3,47% a 10 anni. Il rendimento a 2 anni è salito al 3,9%. In Europa, una BCE altrettanto combattiva ha contribuito a far aumentare la posta in gioco. I tassi decennali vanno dal 4,25% della Grecia all'1,03% della Svizzera. Il Bund è all'1,77% e l'OAT al 2,32%.
Criptovalute: L'impennata delle criptovalute della scorsa settimana è stata annullata dalla ricaduta degli asset a rischio di martedì. Ora il Bitcoin è di nuovo sotto la soglia dei 20.000 dollari. Per quanto riguarda l'Ether, gli ultimi giorni sono stati difficili: il grande cambiamento tecnico avvenuto in settimana sulla blockchain di Ethereum è andato bene, ma gli speculatori hanno optato per "vendere la notizia". Calendario: Le banche centrali sono di ritorno. Allo stesso tempo, non sono mai state lontane. Nonostante tutto, la prossima settimana sarà molto intensa, con la decisione di politica monetaria della Fed prevista per mercoledì 21, seguita giovedì 22 dalle decisioni della Banca del Giappone, della Banca nazionale svizzera e della Banca d'Inghilterra. Per completare il quadro, venerdì 24 verranno comunicati gli indicatori PMI delle principali economie. Lunedì sarà un giorno festivo in Giappone (giornata dedicata agli anziani) e nel Regno Unito (funerale di Elisabetta II). |