A Piazza Affari tengono i petroliferi, giù St
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 gen - Chiudono in rosso le Borse europee la prima seduta della settimana, seppur risalendo dai minimi di giornata e con il Ftse Mib di Milano maglia nera del Vecchio Continente a -0,83%. A penalizzare i listini, da un lato le difficoltà di Wall Street, con i tre principali indici che hanno ormai cancellato i guadagni ottenuti dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre, complice anche il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro ai massimi dalla fine del 2023. Dall'altro lato, la paura che l'aumento dei prezzi dell'energia, innescato dalle nuove sanzioni Usa contro la Russia, permetta all'inflazione di tornare ad accelerare, complici i possibili dazi allo studio dell'amministrazione Trump, e allontani un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed. Gli investitori, già preoccupati da un mercato del lavoro forte negli Stati Uniti (che a sua volta diminuisce la pressione sulla Fed per un allentamento monetario), attendono quindi in settimana i dati sull'inflazione americana e le dichiarazioni dei governatori della banca centrale per poter avere elementi utili a intuire quale sarà il percorso della banca centrale Usa sui tassi nel 2025.
Passando all'azionario, a Piazza Affari Amplifon chiude in testa al listino principale in rialzo del 2,5%, dopo che gli analisti di Intermonte hanno alzato la raccomandazione sul titolo a "outperform" e il target price a 33 euro dai 28 precedenti. Acquisti anche sui titoli energetici, spinti dal rialzo dei prezzi del greggio: Tenaris termina a +1% come Snam, +0,9% per Eni. Sul fronte opposto, soffre il comparto tech in scia a Nvidia che a Wall Street cede il 2,8% dopo l'annuncio di nuove restrizioni americane sull'export di chip per limitare la loro vendita a Paesi non alleati degli Usa: St chiude così a -2,6%.
Sul mercato valutario, l'euro incrocia il dollaro a 1,020 da 1,023 di venerdì in chiusura, dopo essere sceso nel corso della seduta sotto quota 1,02 dollari per la prima volta dal novembre 2022. La moneta unica vale anche 169,86 yen (da 161,49), mentre il rapporto dollaro/yen è a 157,66 (da 157,60). Ancora in difficoltà la sterlina, che sconta i timori sull'economia britannica: la valuta inglese scambia a 1,215 dollari, dopo aver toccato i minimi da novembre 2023, ed è indicata a 0,8394 per un euro (da 0,8372 venerdì in chiusura). Sul fronte dell'energia, come anticipato continua il rally del petrolio con il Wti che sale del 2,77% a 78,69 dollari al barile e il Brent che scambia a 81,1 dollari (+1,68%). Corre anche il gas naturale ad Amsterdam a 48,3 euro al megawattora (+7,3%).
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(RADIOCOR) 13-01-25 17:42:17 (0456)NEWS,ENE,PA,IMM,ASS 3 NNNN
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January 13, 2025 11:42 ET (16:42 GMT)