Corrono petrolio e gas, euro sotto 1,02 dollari
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 gen - La paura che l'aumento dei prezzi dell'energia, innescato dalle nuove sanzioni americane contro la Russia, permetta all'inflazione di rialzare la testa e allontani ulteriormente un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Fed manda ko le Borse europee. I listini continentali sono zavorrati in modo particolare dalle vendite sui titoli tecnologici (-2% il sottoindice Stoxx): a metà giornata il Ftse Mib di Piazza Affari perde l'1,3%, Francoforte cede lo 0,77%, Parigi lo 0,85% e Amsterdam l'1,07%. Londra limita i danni a -0,37%. Gli investitori, che già venerdì avevano letto nel dato migliore delle attese sul mercato del lavoro americano la conferma che un nuovo allentamento della politica monetaria Usa non è imminente, attendono in settimana le dichiarazioni di numerosi governatori della banca centrale americana e intanto alleggeriscono le posizioni anche sui titoli di Stato, portando a un generalizzato rialzo dei rendimenti. Tornando all'azionario, tra i principali titoli milanesi StMicroelectronics perde il 3,74%, ma le vendite colpiscono anche Ferrari (-3,08%), Unipol (-2,89%) e Stellantis (-2,7%). Resistono in controtendenza i titoli energetici al traino del citato rally dei prezzi del petrolio: Snam sale dell'1,07% ed Eni dello 0,7%. Sotto i riflettori Tim (+0,04%) che attende la decisione del giudice sul contenzioso con Vivendi. Sul mercato valutario, il dollaro è sui massimi da due anni contro le altre principali valute. L'euro incrocia il biglietto verde a 1,0193 da 1,0230 venerdì in chiusura, scendendo sotto quota 1,02 dollari per la prima volta dal novembre 2022. La moneta unica vale anche 160,47 yen (da 161,49), mentre il rapporto dollaro/yen è a 157,42 (da 157,60). Continua a perdere terreno la sterlina, che sconta i timori sull'economia britannica: la divisa inglese vale 1,2105 dollari, dopo aver toccato i minimi da novembre 2023, ed è indicata a 0,8420 per un euro (da 0,8372 venerdì in chiusura). Sul fronte dell'energia, il future febbraio sul petrolio Wti sale del 2,08% a 78,16 dollari al barile e il Brent per marzo dell'1,79% a 81,19 dollari. Sale anche il gas naturale: ad Amsterdam il contratto di riferimento segna +5,3% a 47,4 euro al megawattora.
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(RADIOCOR) 13-01-25 13:29:31 (0323)NEWS 3 NNNN
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January 13, 2025 07:29 ET (12:29 GMT)