Attesa per inflazione Usa, giù petrolio e gas

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 14 gen - Le Borse europee allungano il passo alla soglia di metà seduta e puntano al rialzo anche i future americani dopo indiscrezioni secondo cui Trump potrebbe attuare dazi "graduali" alle importazioni. Milano guadagna circa un punto percentuale (+1,05%) e riagguanta i 35mila punti (35.166). In rialzo anche Parigi (+1%), Francoforte (+0,75%) e Madrid (+0,5%).

A sostenere gli acquisti, i titoli di auto (+1,6% lo Stoxx del settore) e tech (+1,3%), che recuperano terreno rispetto alla vigilia, mentre soffrono gli energetici (-0,65%) con l'inversione al ribasso del prezzo del petrolio.

A dare fiducia agli investitori, dopo i cali della vigilia, sono indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui, il team economico di Donald Trump starebbe discutendo di aumentare lentamente le tariffe, mese per mese per limitare l'impatto sull'inflazione. Gli occhi restano puntati sui dati macro, con la pubblicazione del dato sui prezzi alla produzione negli Stati Uniti (oggi) e quello sui prezzi al consumo (domani), mentre, si allontana il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Domani prenderà il via anche la stagione delle trimestrali con la pubblicazione dei risultati di Citigroup, Jp Morgan e Goldman Sachs.

Guardando all'azionario, a Piazza Affari accelera Tim (+3,5%) dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha rigettato il ricorso di Vivendi sulla cessione della rete. In luce A2a (+2,1%) che beneficia dell'upgrade di Equita sul titolo (raccomandazione 'Buy' e target price a 2,7 euro). A questo si aggiunge la possibile cessione da parte di Engie del portafoglio di clienti retail residenziale per elettrico e gas (circa 1 milione) che potrebbe vedere A2a tra i potenziali acquirenti. Acquisti anche su Pirelli (+2,4%) e Amplifon (2%) che incassano le promozioni di diversi analisti. Ben impostate le banche con Popolare di Sondrio (+2,4%) che guida i rialzi mentre l'attenzione resta puntata sul risiko del settore. Scivola in fondo al listino Nexi (-5%) con il declassamento e taglio del target price da parte di Jp Morgan. In coda anche Diasorin (-1,2%), Buzzi (-0,8%) e i petroliferi (-0,7% Eni, -0,2% Tenaris e Saipem).

Sul fronte energetico, il petrolio ha cambiato rotta al ribasso, con il Brent marzo a 80,6 dollari al barile e il Wti a 78,4 dollari, in calo di circa mezzo punto percentuale. In lieve calo il gas, che resta poco sopra i 48 euro al megawattora sulla piattaforma di Amsterdam. Sul valutario il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,026 (1,02 ieri in chiusura), dopo essere sceso alla vigilia ai minimi da novembre 2022. La moneta unica vale anche 162 yen (161,4 in avvio e 169,86 ieri), mentre il rapporto dollaro/yen è a 157,9 (da 157,5 e 157,66).

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(RADIOCOR) 14-01-25 12:53:13 (0322)NEWS,ENE,ASS,UTY 3 NNNN


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January 14, 2025 06:53 ET (11:53 GMT)