BOGOTA (awp/ats/ans) - Al problema della siccità che ha messo in crisi la fornitura di energia idroelettrica al sistema di distribuzione nelle ultime settimane, si aggiunge adesso per la Colombia anche la prospettiva di una drastica riduzione delle riserve di gas e petrolio.
Secondo gli ultimi dati dell'Associazione nazionale idrocarburi (Anh) le attuali riserve di petrolio garantiscono infatti l'autosufficienza solo per 7,1 anni, mentre quelle di gas sarebbero sufficienti per un periodo di 6,1 anni.
"Stiamo per scontrarci con un problema serio e anche molto rapidamente", ha dichiarato a riguardo l'ex ministro dell'Energia e attuale direttore del Centro regionale di studi sull'energia (Cree), Tomas Gonzalez, citato dal quotidiano economico Portafolio.
In tale contesto in discussione è principalmente la politica energetica del presidente Gustavo Petro che, in nome della lotta al cambiamento climatico, ha annunciato di non voler proseguire con le esplorazioni di nuovi giacimenti.
La Camera colombiana dei beni e servizi petroliferi, del gas e dell'energia (Campetrol) ha reagito da parte sua con un appello urgente sia al governo che all'industria affinché agiscano immediatamente per contrastare questa situazione critica.
"Garantire l'autosufficienza e la sovranità energetica oltre il 2030 deve essere un obiettivo comune di tutti gli attori di questo settore. Il calo delle riserve di idrocarburi per il secondo anno consecutivo è un monito a lavorare verso politiche multisettoriali che risolvano le grandi sfide che questo settore deve affrontare nel paese", ha affermato Campetrol.
Il pericolo nell'immediato, avvertono gli esperti, è che l'attuale situazione si traduca in un progressivo aumento delle bollette per gli utenti e per le industrie oltre che in un dissanguamento ulteriore delle finanze pubbliche per la necessità di importare energia.