LONDRA (Reuters) - Il petrolio guadagna leggermente terreno, da una parte sostenuto dalla prevista domanda estiva e dalle tensioni geopolitiche e dall'altra penalizzato dalla forza del dollaro.

Intorno alle 11,30, i futures sul Brent sono in rialzo di 30 centesimi, o dello 0,35%, a 85,54 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate sono a 81,02 dollari al barile, in rialzo di 29 centesimi, o dello 0,36%. Entrambi i benchmark hanno guadagnato circa il 3% la scorsa settimana, registrando il secondo rialzo settimanale consecutivo.

"La principale ragione alla base della forza dei prezzi... è la crescente fiducia che le scorte globali di petrolio inevitabilmente diminuiranno durante l'estate nell'emisfero settentrionale", ha detto Tamas Varga del broker petrolifero Pvm, riferendosi alla domanda stagionale di prodotti petroliferi.

Tra i fattori che sostengono i prezzi del petrolio, anche i rischi geopolitici in Medio Oriente e l'intensificarsi degli attacchi dei droni ucraini alle raffinerie russe.

Tuttavia, il rafforzamento della valuta statunitense ha reso le materie prime denominate in dollari meno interessanti per i detentori di altre valute.

"Il dollaro statunitense... sembra essere salito in seguito ai migliori dati Pmi statunitensi di venerdì sera e ai timori politici in vista delle elezioni francesi", ha detto Tony Sycamore, analista di IG.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)